Revocata democrazia partecipata, il Comune: "Disponibili solo 229 euro"
A disciplinare l'argomento è una norma regionale che prevede l'obbligo per i Comuni di spendere almeno il 2 per cento delle somme loro trasferite
Revocata in autotutela dall'amministrazione comunale di Licata il procedimento relativo a forme di democrazia partecipata. La decisione - fanno sapere dall'amministrazione - a causa dell'esigua somma, pari a 229,29 euro, messa a disposizione dell'assessorato regionale Autonomie locali e Funzione pubblica.
A disciplinare l'argomento è una norma regionale che prevede l'obbligo per i Comuni di spendere almeno il 2 per cento delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse generale.
"A tal fine, - si legge in una nota - a seguito di un avviso pubblico dello scorso mese di ottobre, con il quale l'ente ha invitato la cittadinanza a presentare proposte progettuali e suggerimenti di democrazia partecipata, sono pervenute quindici istanze di partecipazione, alle quali quindi, non sarà possibile dare seguito per il motivo sopra indicato".