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Piano di riequilibrio finanziario, Pullara chiede ispezione all'assessorato regionale

Il deputato: "Se dalla Regione non avrò riscontro entro 30 giorni, evidenzierò alla Corte dei Conti la situazione del Comune"

"L’approvazione del piano di riequilibrio da parte della Giunta Galanti rappresenta l’ultimo atto scellerato. Ho chiesto una ispezione urgente all’assessorato delle Autonomie locali al fine di verificare la situazione, di procedere, immediatamente, ad accertare la legittimità nella forma e nel merito dell’approvazione del piano". Lo ha scritto il deputato regionale Carmelo Pullara, presidente e segretario organizzativo di Onda: Movimento popolare regionalista.

"Ho chiesto - spiega Pullara - all’assessore Zambuto di procedere ad una indagine ispettiva concernente tutti gli atti posti in essere dalla Giunta del Comune di Licata nell’ultimo triennio, tesi forse a preordinare, seppur l’amministrazione comunale fosse già a conoscenza delle precarie condizioni economiche del Comune a partire dalla incapacità assoluta alla riscossione di tributi locali, una situazione di aumento incontrollato dei costi. Quindi senza un bilanciamento tra entrate ed uscite. Come più volte denunciato a gran voce, l’esternalizzazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, così come la reintroduzione della dirigenza nello statuto comunale, dopo che la stessa era stata eliminata proprio per un contenimento delle spese, comportano con evidenza un ingente danno per l’Erario pubblico e una conseguente ricaduta negativa sui servizi anche essenziali erogati dall’ente comunale alla cittadinanza. A titolo esemplificativo, tra i tanti, occorre evidenziare il mancato avvio della mensa scolastica, nonché la lotta al randagismo, etc. Ora si è aggiunta anche la voce del personale dipendente che subirà pesanti ed irrimediabili ricadute negative. La città è al tracollo – conclude Pullara - mentre continuiamo ad assistere solo a selfie personalistici che nulla hanno a che vedere con il bene comune. Dal canto mio non smetterò di continuare a cercare di salvare il salvabile evidenziando, se dall’assessorato non avrò riscontro entro 30 giorni, alla Corte dei Conti oltre alla situazione del Comune anche l’immobilismo del competente assessorato regionale".

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