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Giovedì, 28 Marzo 2024
L’appello / Licata

Ospedale senza il 118 medicalizzato, il Tribunale dei diritti del malato: “Attivare il servizio al più presto”

Il coordinatore Vincenzo Scuderi chiede agli organi competenti di risolvere con immediatezza il problema dei trasferimenti secondari d’urgenza e, al contempo, esprime apprezzamento per l’efficienza di altri reparti

“Servizi altamente qualificati come il reparto di cardiologia, ma quello che merita di essere potenziato è il 118 che deve diventare medicalizzato”. E’ questo l’appello rivolto agli organi competenti da Vincenzo Scuderi, coordinatore responsabile del Tribunale dei diritti del malato. “È veramente pregio per l’utenza del territorio di Licata e Palma di Montechiaro - dice - disporre di reparti efficienti come quello di cardiologia che, in prima battuta, può definirsi “salvavita”. Anche per rispondere a coloro che spesso si rivolgono al Tribunale per i diritti del malato. precisiamo che il reparto ricovera mediamente 260/270 cardiopatici l’anno e che offre numerosi servizi ambulatoriali di secondo livello. Dispone di 8 posti letto più 2 di riabilitazione cardiologica post-operatoria per pazienti post acuti. Nell’ultimo anno ha riaperto la sala operatoria per i pacemaker in elezione. Ha attivato ambulatori dedicati allo scompenso cardiaco e alla cardiopatia ischemica e all’ecografia avanzata (ecografia transesofagea, transcranica, da stress) evitando a più di 200 nostri concittadini, ogni anno, di recarsi presso altri ospedali dell’hinterland“.

Ed ecco la nota dolente: “Tutto quanto sopra evidenziato - aggiunge Scuderi - viene garantito con estremo sacrificio e con turnazioni estenuanti da 2 soli medici cardiologi (ormai, i “medici eroi” non si contano soprattutto nel periodo Covid) sugli 8 previsti in organico e grazie alla collaborazione di alcuni cardiologi provenienti dalle altre Cardiologie dell’ASP, in regime di prestazione aggiuntiva.

Collaborazione che, nel periodo delle ferie estive, subisce una naturale flessione permettendo a malapena di garantire la presenza di un solo cardiologo nei tre turni. Ma tale carenza si manifesta in tutta la sua pericolosità per la nostra salute proprio nell’emergenza. Accade infatti che, quando un paziente con l’infarto deve essere trasportato nel minor tempo possibile presso la sala operatoria di emodinamica, manca il servizio del 118 medicalizzato, cioè con il medico a bordo. Il cardiologo di turno si deve mettere in ambulanza sostituendosi al 118 e, nel tentativo di salvare la vita al paziente infartuato è costretto a lasciare scoperto l’intero ospedale che rimane privo di una figura importante come quella del cardiologo.

Pertanto il Tribunale dei diritti del malato, visto il considerevole numero di cardiopatici, specie nel periodo di punta del turismo balneare che potenzialmente necessita di usufruire di determinati servizi “salvavit”a offerti dalla cosiddetta “Rete dell’nfarto”, chiede con forza, agli organi competenti, di risolvere con immediatezza il problema dei trasferimenti secondari d’urgenza trasformando, anche per il solo periodo estivo, la postazione 118 di Licata in medicalizzata al fine di evitare che i pochissimi Cardiologi in servizio debbano allontanarsi dall’ospedale”.

Presto ilTribunale dei diritti del malato, invierà una richiesta ufficiale ai responsabili sanitari e locali della provincia e agli organi regionali responsabili della ”Rete del 118”.  

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