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Venerdì, 29 Marzo 2024
Licata Licata

Mafia, la maxi inchiesta "Assedio-Halycon": arresto definitivo per imprenditore

Il 47enne Raimondo Semprevivo, presunto braccio destro del boss Angelo Occhipinti, è accusato anche di estorsione ai danni di un collega

Rigetto del ricorso e ordinanza cautelare in carcere che diventa definitiva anche per l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso: la Cassazione conferma il provvedimento restrittivo a carico dell’imprenditore Raimondo Semprevivo, arrestato nell'operazione "Assedio" che ha disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Licata.

Il quarantasettenne, in particolare, nel 2018, aveva un credito di 10.000 euro nei confronti un imprenditore alle cui dipendenze aveva lavorato, in Germania, senza essere retribuito. Per ottenere i soldi avrebbe fatto, quindi, intervenire il capomafia Angelo Occhipinti, compagno della madre.

I carabinieri documentano un incontro, filmato con le telecamere nascoste, che produce un accordo, utile solo in parte: l'imprenditore, infatti, gli dà solo la metà dei soldi richiesti. La prima volta, la Cassazione aveva disposto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza che, tuttavia, è stata poi confermata dal riesame e, adesso, anche nel secondo passaggio davanti alla Suprema Corte.

Semprevivo, nell'operazione “Halycon”, successiva di un paio di settimane, è finito in carcere anche con l'accusa di associazione mafiosa che scaturisce dal suo ruolo, ipotizzato dai pm, di braccio destro dello stesso Occhipinti nella gestione della famiglia mafiosa di Licata.

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