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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Si chiude "LicatAutori 2017" con Carità, Noto, Cellura e Tatano

Si è parlato di memoria, d’identità, di creatività e di guerra. Ospite l’editore Antonio Liotta, responsabile culturale della Farm di Favara: “Durissimo fare cultura”

Si è chiusa l'edizione 2017 di LicatAutori, ideata dal sociologo e giornalista Francesco Pira. "Meglio di così non potevamo chiudere - ha dichiarato - . Una serata per raccontare la Sicilia che vorremmo e quella che auspichiamo. Un viaggio nella memoria senza nascondere le difficoltà del presente e del futuro. Con i libri e per la cultura. Grazie ad un pubblico splendido che è stato capace di scandire il successo attraverso applausi molto calorosi".

Ospite d’onore lo storico e giornalista licatese ma veronese d’adozione Calogero Carità che ha parlato del suo corposo volume “10 luglio 1943 l’Assalto degli Alleati alla Sicilia”. Ha svelato attraverso la sua narrazioni quelle che sono le parti oscure di una operazione che è un pezzo importante della storia dell’umanità.

Poi spazio agli altri tre autori: Ezio Noto, Andrea Cellura e Jim Tatano. Opera prima per Noto e Cellura, il primo con “Mio padre non conosce la mia musica” e il secondo con “Ho perso le chiavi di casa”. Di intrecci di potere scrive nel suo giallo il giovane e combattivo giornalista di Villalba (Caltanissetta), il paese del boss Calogero Vizzini e del paladino dell’antimafia Michele Pantaleone.

Presente in prima fila il resposabile culturale della Farm di Favara, l’editore Antonio Liotta, presidente di Medinova, che chiamato sul palco da Francesco Pira, ha raccontato della vicenda dei sigilli prima apposti e poi tolti nella struttura voluta dal Notaio Andrea Bartoli. “Fare cultura è durissimo nella nostra terra. Ma questo non deve scoraggiarci”.

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