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Giovedì, 28 Marzo 2024
Licata Licata

"Mettevano in vendita auto e moto fotografate per strada", i dettagli dell'inchiesta "Pacco.it"

Da Ragusa a Venezia, ecco tutti i luoghi dove risultano essere stati messi a segno i raggiri. Determinanti, per i carabinieri e per la Procura, sono state le intercettazioni telefoniche

Le "persone offese" - i truffati cioè - sono di Petralia Sottana, Termini Imerese e di Palermo; di Motta Sant'Anastasia, di Giarre, di Aci Sant'Antonio, di Adrano e di Mascalucia, nel Catanese; di Dolo che è in provincia di Venezia; di Priolo, di Sortino e di Siracusa, di Naro, di Casteltermini, di Regalbuto, in provincia di Enna; di Modica e di Ragusa; di San Cataldo e Marianopoli, nel Nisseno; di Roma, di Capri Leone, Barcellona Pozzo di Gotto e Messina; di Castiglione del Lago in provincia di Perugia; di Porto Empedocle, di San Giovanni Gemini, di Cammarata, di Montevago, di Nuoro, di Avellino, di Bari, di Gioia Tauro. 

VEDI LA VIDEO INTERVISTA: "Intascavano fino a mille euro di caparra e poi sparivano"

La presunta banda - portata alla luce dall'inchiesta "Pacchi.it" dei carabinieri di Licata - sarebbe riuscita a mettere a segno truffe on line su tutto il territorio nazionale. Determinanti, per i carabinieri e per la Procura, sono state le intercettazioni telefoniche. I militari dell'Arma, nel corso delle indagini, hanno anche sequestrato diverse carte prepagate. 

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