Quattordici colpi per uccidere lo zio, verso la convalida del fermo
Nei prossimi giorni andranno avanti le analisi sulla pistola calibro 9, verranno valutati gli accertamenti tecnici già effettuati e verranno analizzati i reperti balistici, i vestiti e l'autovettura del giovane
Sembra essere certo invece - secondo le risultanze investigative dei poliziotti del commissariato di Licata, della Squadra Mobile della Questura di Agrigento e dei carabinieri della compagnia di Licata - che il giovane - ad essere fermato è stato il nipote della vittima: Giuseppe Volpe di 19 anni - abbia esploso quasi un intero caricatore: 14 colpi della sua pistola calibro 9, regolarmente detenuta, contro lo zio, il fratello della madre. Un paio di colpi sono stati ritrovati sul selciato, e sequestrati, inesplosi.
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Appare verosimile, - sempre secondo gli investigatori - che la pistola, ad un certo punto, si sia anche inceppata. Ma il giovane avrebbe - secondo l'accusa - continuato a fare fuoco, inseguendo lo zio, che cercava di scappare, lungo una stradina di campagna.