Colonia felina al porto, Caramanica (Rea): “Animali in pericolo per colpa di Comune e sindaco"
"Siamo davvero allarmati - dice -, anche alla luce della sostanziale inconcludenza della amministrazione comunale sul fronte ambientale"
La colonia felina del porto di Licata è ancora a rischio. A denunciarlo, con una nota, è il segretario nazionale del Rea, il partito Rivoluzione ecologogista e animalista, Gabriella Caramanica.
Una vicenda di cui il movimento si occupa da circa un anno con esposti e denunce, chiedendo "soluzioni fattive per il reale benessere dei gatti".
"Dopo mesi di immobilismo e silenzi, e dopo aver messo il municipio all’angolo, il sindaco - autorità sanitaria locale e primo responsabile della tutela degli animali sul proprio territorio - sembrava aver capito l’antifona, prendendo iniziali provvedimenti per la tutela dei felini. Provvedimenti evidentemente rimasti nei cassetti istituzionali se è vero come è vero che la condizione della colonia sta peggiorando in maniera preoccupante, assumendo i contorni dell’inverosimile - scrive Caramanica in una nota -. Apprendiamo, infatti, che solo una piccola parte della colonia di gatti del porto cittadino sarebbe stata catturata, lasciando ancora in libertà 16 esemplari. Questo perché l’associazione che ha la convenzione con il Comune di Licata per la cattura dei randagi sul territorio, non verrebbe pagata da circa due anni dal municipio stesso, causando un debito di migliaia di euro. Insomma, siamo di fronte a un contesto delicato e complesso con i felini del molo che rischiano quotidianamente di morire tra incuria, abbandono istituzionale e carenza di cibo. Chiediamo dunque al sindaco di intervenire immediatamente e definitivamente per porre in salvo la colonia felina e soprattutto dove siano andate a finire le risorse pubbliche destinate al contrasto al randagismo. Siamo davvero allarmati, anche alla luce della sostanziale inconcludenza della amministrazione comunale sul fronte ambientale, con la città di Licata, preda ormai di discariche di rifiuti a cielo aperto, roghi tossici, degrado diffuso, e randagismo dilagante: una terra di anarchia senza controllo alcuno”.