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Il futuro di Licata passa dal piano di risanamento dell'Ente, Galanti: "Ci facciamo carico di errori del passato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

 Il  Piano di Risanamento è lo strumento che l'Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Giuseppe Galanti, ha individuato per restituire speranza e decoro a Licata.

A queste conclusioni si è pervenuti ieri sera al termine della seduta consiliare, richiesta dal primo cittadino, ed accordata dal Presidente del civico consesso, Giuseppe Russotto, per fare fare il punto sulla situazione finanziaria dell'ente, ma, soprattutto, per indicare la strada da percorrere per uscire fuori dalla grave crisi in cui versa.

Oggi – ha dichiarato il Sindaco prima di cedere la parola all'assessore alle finanze Raneri – non è certo il giorno in cui andare alla ricerca di responsabili, colpevoli da additare. Non è facendo processi ai nostri predecessori, che non ci competono, che ristabiliremo l'ordine dei conti comunali. Siamo, tuttavia chiamati a fare delle scelte importanti che, purtroppo, comportano il farsi carico degli errori del passato. 

La scelta che ci compete è tra due alternative: una rischiosa e con scarse probabilità di riuscita, ma che ci lascia lascia la speranza di un'autodeterminazione più ampia sui prossimi passi da compiere per il bene dei nostri cittadini; stiamo parlando, quindi, di un Piano di Risanamento del debito, da spalmare  sui prossimi quattro anni. La seconda scelta è una constatazione di fatto e di diritto sull'impossibilità di governare in ordinaria amministrazione, almeno dal punto di vista finanziario; ciò si tradurrebbe nella dichiarazione del Dissesto Finanziario. In questo modo ripartiremmo dall'anno zero, ma molte, forse troppe, sarebbero le ricadute difficili da accettare. In primis per coloro i quali vantano un credito nei confronti dell'Ente, tra questi imprenditori locali, che dovrebbero accettare l'idea di non veder ripagati in tutto o in parte i propri diritti patrimoniali acquisiti. In secondo luogo per noi amministratori che saremmo sottoposti a vincoli gestionali che renderebbero impossibile qualsiasi scelta di cambiamento nel breve- medio termine".

L'assessore Raneri, intervenendo anche nelle vesti di tecnico, dopo avere ampiamente illustrato ai presenti la normativa che disciplina la materia, sia in caso di dichiarazione di dissesto finanziario che nel caso di scelta di risanamento dell'ente precisando che quest'ultima  è la strada preferita dall'esecutivo, scendendo nel particolare per quanto concerne il Comune di Licata, ha ammesso l'esistenza di una situazione difficile ma non tale da da dover dichiarare il dissesto,  per cui è opportuno parlare dell'istituto del pre-dissesto, introdotto nel 2012 e che dà vita ad una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio, consentendo l'adozione di un piano di riequilibrio pluriennale che a richiesta, e sotto certe condizioni, può essere assistito dalla Stato, il quale può anticipare risorse attingendo ad un specifico fondo, il Fondo rotativo.

La criticità della situazione finanziaria, secondo quanto si evince dalla relazione  dell'assess. Raneri,  deriva da diversi elementi quali la consistenza dei debiti fuori bilancio, il lodo Saiseb, potenziali contenziosi con Te Sorgenti, Dedalo Ambiente, ed altri, anticipazione di tesoreria comunale, contenziosi vari; la necessità di una riorganizzazione dell'ufficio tributi, la necessità di procedere al recupero dell'evasione fiscale.

Alla base di tutto ciò, secondo l'Amministrazione, principalmente esiste un problema organizzativo dell'ente. Tutte le inefficienze, nascono da una inadeguata struttura organizzativa, per cui il primo obiettivo su cui puntare è quello della revisione della suddetta struttura organizzativa dell'ente, per portarla all'eccellenza.

  Una volta individuate le cause occorre passare agli interventi di risanamento. Ed alla luce della scelta fatta dall'Amministrazione comunale di puntare all'adozione di un Piano di Risanamento,   ai sensi dell'art. 243 e seguenti   del TUEL, l'esecutivo ha preso contatti con i maggiori esperti  in materia ed intende avvalersi del supporto del Centro Studi Enti Locali che ha già operato in diversi comuni predisponendo appositi piani di risanamento.

"L'adozione di un piano  di riequilibrio – aggiunge Raneri – consentirà di regolarizzare tutte le posizioni in sospeso, di dare una sicurezza ai pagamenti verso i fornitori, di eliminare i fattori di debolezza e di criticità riscontrati. Ma al contempo richiederà uno sforzo a tutti . L'Amministrazione Galanti ha colto una sfida importante: gestire il cambiamento, risanare il comune e metterlo in condizioni di operare con tranquillità nei prossimi decenni. Alle relazioni del Sindaco e  dell'Assessore ha fatto seguito un dibattito, che è servito ad  approfondire alcuni aspetti della problematica,  con la partecipazione di diversi consiglieri comunali".

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