
Ruspe in azione
Demolizioni a Licata, il sindaco: "Coordinamento regionale per l'abusivimo"
Il primo cittadino Angelo Cambiano si appella al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e a quello dell'Ars, Giovanni Ardizzone
Un coordinamento regionale per l'emergenza abusivismo a Licata. È quanto richiede il sindaco, Angelo Cambiano, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e a quello dell'Ars, Giovanni Ardizzone.
"L'esigenza - scrive il sindaco in una nota - è quella della creazione di un coordinamento che valuti ed affronti ogni aspetto della questione che ha assunto particolari toni e enormi dimensioni, perché mai affrontata negli anni con senso di responsabilità per trovare le giuste soluzioni".
Oggi il problema riguarda circa 250 immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale, "destinati a incrementarsi notevolmente in considerazione di numerosi altri procedimenti in corso di definizione", fa sapere il sindaco. "La dimensione del problema - prosegue Cambiano - è tale da non potere essere affrontato solo a livello locale da un sindaco e da un dirigente, i quali rimangono così troppo esposti a subire, come è successo, atti intimidatori, e che non hanno strumenti per legiferare. Non si ritiene possa essere affrontato solo a livello locale, anche per le note difficoltà economiche che stanno vivendo tutti i Comuni della Regione e che nel caso degli interventi di demolizione sono costretti ad anticipare le somme che saranno 'poi' recuperati a danno degli ex proprietari".
"Le demolizioni si devono fare, - puntualizza il primo cittadino - il percorso di legalità iniziato non si può interrompere, ma non si può prescindere da doverosi chiarimenti che, sicuramente, contribuiranno all'accettazione di situazioni che, altrimenti, non troveranno accoglimento nell'opinione pubblica e che inciteranno tutti quei comportamenti che oggi pericolosamente si temono. Il sindaco di Licata è la 'vittima' dell'epilogo di fatti e situazioni rimandati da decenni per i noti tempi della giustizia, ha perso la propria libertà, la sua persona è tutelata e la sua casa sorvegliata. Sono state invocate dimissioni, prese di posizioni a difesa della casa, qualsiasi indefinito intervento che serva a salvare le loro case. Ma, oggi, le vigenti leggi non offrono ad un sindaco nessuna soluzione che possa fermare le ruspe".