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Comune in "rosso", non ci sono soldi per pagare fornitori e risarcimenti

La tesoreria comunale, che opera in regime di "prorogatio", rimanda indietro anche gli atti di precetto, i cosiddetti pignoramenti

Non ci sono soldi per pagare fornitori e risarcimenti. La situazione è drammatica al Comune di Licata. L’ente - si legge sul quotidiano La Sicilia - ha una forte esposizione bancaria con la banca San Francesco dovuta al fido concesso come anticipazione di cassa. La tesoreria comunale, che opera in regime di "prorogatio", rimanda indietro anche gli atti di precetto, i cosiddetti pignoramenti.

"Il saldo negativo di cassa - si legge sul quotidiano -  è venuto fuori dopo che la tesoreria ha rimandato al mittente una ingiunzione di pagamento. Un licatese che, dopo aver vinto la causa intentata al Comune in relazione ai danni subiti in occasione dell’alluvione del 2013, ha ottenuto un risarcimento. L’uomo ha presentato l’atto di precetto all’ente, ma senza ottenere ciò che gli spetta in virtù di una sentenza. Quindi si è determinato a pignorare la somma che il Comune gli deve presso la tesoreria. A questo punto gli è arrivata una risposta negativa: la banca ha risposto al legale del licatese rilevando che il saldo del conto del Comune è negativo, perciò non c’è alcuna cifra che può essere pignorata per soddisfare la legittima richiesta dell’uomo".

"Ci sono anche società pubbliche come la Dedalo ambiente Spa in liquidazione, - si legge ancora - che fino allo scorso anno ha gestito la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. L'azienda ha presentato due decreti ingiuntivi chiedendo la liquidazione complessiva di una somma che si aggira attorno ad un milione e 800.000 euro".

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