Ospedale Licata: Arnone: "Settimana prossima via alla raccolta firme"
I sindaci di Licata e Palma hanno chiesto un incontro al presidente della commissione Sanità
Dopo il congelamento per un mese del decreto dell’assessore regionale alla Sanità sulla chiusura di 23 punti nascita in Sicilia, i sindaci di Licata e Palma (Graci e Bonfanti) hanno chiesto un incontro per la prossima settimana al presidente della commissione parlamentare alla Sanità Laccoto per sbloccare definitivamente la situazione del reparto di ginecologia e l’ostetricia del San Giacomo d’Altopasso.
Il vice sindaco di Licata Arnone, che ha la delega alla Sanità, annuncia che dalla prossima settimana saranno collocati dei punti di raccolta dove i cittadini potranno firmare contro la chiusura del punto nascita licatese come è stato fatto ad Alcamo e nei paesi Madoniti.
"Ho ascoltato i rappresentanti di Cittadinanzattiva e del Tribunale dei diritti del malato e tantissimi licatesi - continua Arnone - per Licata e il territorio è una battaglia che si deve vincere, i livelli di sicurezza e di diritto alla salute non possono essere visti solo da un punto di vista ragionieristico, il diritto alla salute e ai servizi essenziali vanno tutelati, ecco perché sia l’amministrazione attiva, sia i licatesi non si fermeranno contro azioni calate dall’alto senza aver coinvolto il territorio".
Il vice sindaco di Licata Arnone, che ha la delega alla Sanità, annuncia che dalla prossima settimana saranno collocati dei punti di raccolta dove i cittadini potranno firmare contro la chiusura del punto nascita licatese come è stato fatto ad Alcamo e nei paesi Madoniti.
"Ho ascoltato i rappresentanti di Cittadinanzattiva e del Tribunale dei diritti del malato e tantissimi licatesi - continua Arnone - per Licata e il territorio è una battaglia che si deve vincere, i livelli di sicurezza e di diritto alla salute non possono essere visti solo da un punto di vista ragionieristico, il diritto alla salute e ai servizi essenziali vanno tutelati, ecco perché sia l’amministrazione attiva, sia i licatesi non si fermeranno contro azioni calate dall’alto senza aver coinvolto il territorio".