Abbandono palazzo Adonnino, Paolo Licata risponde a Calogero Carità
"E' molto facile stare, abitare, vivere e lavorare a migliaia di chilometri di distanza...
A seguito delle recenti notizie di stampa, relative a un intervento di Calogero Carità circa lo stato di abbandono del Palazzo Adonnino, con le quali l’assessore comunale ai Beni culturali, Paolo Licata, è stato chiamato direttamente in causa, quest’ultimo interviene replicando testualmente:
"Innanzi tutto ho il sacrosanto dovere di ringraziare Carità per le attenzioni che ha per la città di Licata e per l’interesse che nutre per i beni culturali del nostro territorio. Ma a malincuore devo far notare ai nostri concittadini - precisa Paolo Licata - che a volte 'ritornano', si perché è molto facile stare, abitare, vivere e lavorare a migliaia di chilometri di distanza, sprecando tutte le potenzialità, che il caro professore sicuramente ha, ed ogni tanto, quando viene da turista si accorge di quel, o dell’altro palazzo, o monumento, o di un Crocifisso, che per decenni sono stati oggetto di incuria e di abbandono da parte di privati e anche di amministrazioni che ci hanno preceduto, oltre che di addetti alla tutela di beni monumentali e culturali, limitandosi a lanciare accuse soltanto nei confronti di chi, al momento, è alla guida della città e, quindi, nel caso specifico di questa Amministrazione comunale, come se in passato tutto fosse stato liscio o a posto".
"Invito - continua l'assessore - il professor Carità a tenere presente che in un anno, da quando il sottoscritto ha ricevuto questa delega, si è occupato, e continua ad occuparsi, di queste problematiche, anche intervenendo presso la Sovrintendenza e gli uffici preposti; ciò nonostante il fatto che il sottoscritto sia quotidianamente impegnato ad affrontare mille altri problemi di natura amministrativa, ingigantiti dalla notoria crisi economico – finanziaria che attanaglia tutti gli enti, ed in modo particolare questa amministrazione comunale per colpe non sue".
"Comunque, - prosegue l’assessore Licata – invito il prof. Carità a tornare definitivamente a Licata, perché si occupi a tempo pieno, ed in prima persona di queste problematiche, in modo esclusivo dei beni culturali, monumentali ed architettonici. Le assicuro che sarei disponibile a rimettere la delega nelle mani del Sindaco per potergliela assegnare. Tutto ciò, magari non perché lei possa dare un contributo a questa Amministrazione comunale che, come si evince dai contenuti del periodico che dirige, non può digerire, ma per dare un contributo alla sua città, che sicuramente, lei ha a cuore, così potrà intervenire con maggiore solerzia e potrà avere tutto il tempo di attenzionare queste problematiche ed occuparsi, per esempio, del sito di archeologia industriale di Marianello, di palazzo Dominici, e tanti altri palazzi, chiese e monumenti che non sto qui ad elencare e che il prof. Carità sicuramente conosce meglio di me". ha concluso Licata.
"Innanzi tutto ho il sacrosanto dovere di ringraziare Carità per le attenzioni che ha per la città di Licata e per l’interesse che nutre per i beni culturali del nostro territorio. Ma a malincuore devo far notare ai nostri concittadini - precisa Paolo Licata - che a volte 'ritornano', si perché è molto facile stare, abitare, vivere e lavorare a migliaia di chilometri di distanza, sprecando tutte le potenzialità, che il caro professore sicuramente ha, ed ogni tanto, quando viene da turista si accorge di quel, o dell’altro palazzo, o monumento, o di un Crocifisso, che per decenni sono stati oggetto di incuria e di abbandono da parte di privati e anche di amministrazioni che ci hanno preceduto, oltre che di addetti alla tutela di beni monumentali e culturali, limitandosi a lanciare accuse soltanto nei confronti di chi, al momento, è alla guida della città e, quindi, nel caso specifico di questa Amministrazione comunale, come se in passato tutto fosse stato liscio o a posto".
"Invito - continua l'assessore - il professor Carità a tenere presente che in un anno, da quando il sottoscritto ha ricevuto questa delega, si è occupato, e continua ad occuparsi, di queste problematiche, anche intervenendo presso la Sovrintendenza e gli uffici preposti; ciò nonostante il fatto che il sottoscritto sia quotidianamente impegnato ad affrontare mille altri problemi di natura amministrativa, ingigantiti dalla notoria crisi economico – finanziaria che attanaglia tutti gli enti, ed in modo particolare questa amministrazione comunale per colpe non sue".
"Comunque, - prosegue l’assessore Licata – invito il prof. Carità a tornare definitivamente a Licata, perché si occupi a tempo pieno, ed in prima persona di queste problematiche, in modo esclusivo dei beni culturali, monumentali ed architettonici. Le assicuro che sarei disponibile a rimettere la delega nelle mani del Sindaco per potergliela assegnare. Tutto ciò, magari non perché lei possa dare un contributo a questa Amministrazione comunale che, come si evince dai contenuti del periodico che dirige, non può digerire, ma per dare un contributo alla sua città, che sicuramente, lei ha a cuore, così potrà intervenire con maggiore solerzia e potrà avere tutto il tempo di attenzionare queste problematiche ed occuparsi, per esempio, del sito di archeologia industriale di Marianello, di palazzo Dominici, e tanti altri palazzi, chiese e monumenti che non sto qui ad elencare e che il prof. Carità sicuramente conosce meglio di me". ha concluso Licata.