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Randagismo, è stato riaperto dopo un anno il rifugio sanitario

La struttura servirà anche ai canicattinesi che potranno chiedere di far microchippare il proprio cane

E' stato riaperto il rifugio sanitario per cani di contrada Calandra-Petrillo, a Canicattì. A benedire la struttura che era stata chiusa nel 2016 c'era don Lillo Capobianco. Il rifugio sanitario, che ha un annesso ambulatorio veterinario, potrà ospitare una dozzina di randagi e due o tre cucciolate. La struttura consentirà di fronteggiare il fenomeno del randagismo. Gli animali verranno infatti microchippati e curati se necessario e dopo un breve stallo - una decina di giorni - al rifugio sanitario potranno essere rimessi in libertà. 

La struttura servirà anche ai canicattinesi che potranno chiedere di far microchippare il proprio cane. 

Presenti all’evento il sindaco Ettore Di Ventura, il vice sindaco Tommaso Vergopia, l’assessore Vincenzo Di Natali, l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Muratore, il parroco della chiesa San Francesco di Canicattì, don Calogero Capobianco, i consiglieri comunali Angelo Cuva, Fabio Falcone, Giuseppe Lo Giudice, Ignazio Giardina, la ditta Pansica Angelo, addetta al servizio di assistenza dell’ambulatorio veterinario e cattura dei cani randagi, gli organi di stampa e gli operai dell’ex Dedalo Ambiente, cantiere di Canicattì.    
 

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