Verrà conferito domani, a mezzogiorno, in Procura, ad Agrigento, l'incarico al medico legale che dovrà effettuare l'autopsia sulla salma del ventiduenne Marco Vinci, ucciso, a Canicattì, nella notte fra sabato e domenica solo perché ha provato a difendere un'insegnante di 38 anni che sarebbe stata pesantemente importunata.

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L'esame autoptico - che dovrà confermare se davvero, come sembra, il ventiduenne è stato raggiunto da due coltellate all'addome - dovrebbe tenersi verosimilmente già nel pomeriggio di domani. Il fascicolo di inchiesta, per omicidio volontario, è coordinato dal sostituto procuratore Alessandra Russo. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri che hanno arrestato, già durante la notte fra sabato e domenica, colui che è stato ritenuto, da investigatori ed inquirenti, il presunto responsabile: Daniele Lodato, 34 anni.

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Il trentaquattrenne, difeso dall'avvocato Luisa Di Fede, già durante l'interrogatorio ha provato a difendersi sostenendo - secondo quanto filtra dal fitto riserbo investigativo -  d'aver reagito alla presunta aggressione da parte del ventiduenne. A quanto pare, infatti, fra i due vi sarebbe stato una colluttazione visto che anche il trentaquattrenne - come da referto medico - è rimasto ferito. 

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La famiglia della vittima ha nominato l'avvocato Santo Lucia. 

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Intanto, a Canicattì, amministrazione comunale, rappresentanti della Chiesa ed associazioni stanno organizzando una fiaccolata. Oggi pomeriggio, a palazzo Stella, si terrà un incontro per decidere il percorso.

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