"Esplose tre colpi di pistola per diatribe sentimentali", fermato un 33enne
Il provvedimento - per le ipotesi di reato di tentato omicidio, porto aggravato e detenzione illegale di pistola, calibro 7,65 - è stato firmato dal sostituto procuratore Carlo Cinque
Per futili motivi, riconducibili a diatribe sentimentali, giovedì sera scorso avrebbe sparato tre colpi di pistola, calibro 7,65, contro un trentunenne di Canicattì. E' accaduto in contrada Montagna, quasi al limite di Borgalino alta e la zona di padre Gioacchino. Adesso, in quanto indiziato di delitto - il provvedimento è stato firmato dal sostituto procuratore Carlo Cinque - è stato fermato dalla Squadra Mobile, dai carabinieri del Norm di Canicattì e dagli agenti del commissariato di Canicattì.
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Il provvedimento di fermo è stato notificato a Gianluca Scaccia, 33 anni, di Canicattì. Il Pm Carlo Cinque, titolare del fascicolo di inchiesta, ha, di fatto, concordato con le risultanze investigative comunicate dall'Arma che - stando alla loro stessa ricostruzione - avrebbe raccolto gravi indizi di colpevolezza. Determinante è stata l'audizione del ferito, fatta in ospedale, dai carabinieri di Canicattì e dal sostituto procuratore Carlo Cinque. Contrariamente a quanto era emerso in prima battuta, il ferito avrebbe, infatti, contribuito alla ricostruzione dei fatti.
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Il trentatreenne è indiziato dell'ipotesi di reato di tentato omicidio, porto aggravato e detenzione illegale di pistola - calibro 7,65 - . Arma che non è stata, però, rinvenuta.
I tre colpi di pistola - stando alle ricostruzioni formalizzate dai carabinieri al Pm - sarebbero stati esplosi nella zona di Borgalino alta, quasi al confine con contrada Montagna. Un colpo avrebbe centrato il trentatreenne alla parte destra del torace e l'ogiva è stata rinvenuta e sequestrata dai carabinieri. Altri due colpi avrebbero invece attraversato la gamba destra del trentatreenne V. C.. Le ogive, in questo caso, sono state ritrovate e sequestrate dai poliziotti del commissariato di Canicattì che hanno dato ausilio alle attività investigative dei carabinieri.
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Ad essere delegata per eseguire il fermo di indiziato di delitto è stata la compagnia dei carabinieri di Canicattì e la Squadra Mobile della Questura di Agrigento. Scaccia, dopo la notifica del provvedimento di fermo, è stato portato alla casa circondariale di contrada Petrusa ad Agrigento.