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Giovedì, 25 Aprile 2024
Canicatti Canicattì

"Accusato di ricatto sessuale a un anziano", assolto trentenne

Il giudice scagiona il canicattinese Ivan Giardina dall'accusa di estorsione ai danni di un ottantenne

Assolto dall’accusa di avere realizzato un’estorsione a sfondo sessuale nei confronti di un anziano. Non ci sono riscontri alle accuse, secondo il giudice monocratico Giuseppe Miceli che ha scagionato il canicattinese trentenne Ivan Giardina, di Canicattì, a fronte di una richiesta di condanna del pubblico ministero Salvatore Caradonna ad 8 anni e 7 mesi di reclusione. “Mi disse che aveva una foto che ci immortalava mentre gli praticavo un rapporto orale. Se fosse stata diffusa in giro sarei stato rovinato, ho deciso di pagare”. Così l’anziano ottantenne, neppure particolarmente inibito dalla vergogna, aveva raccontato in aula la vicenda che ha fatto finire sotto processo il ragazzo di Canicattì, all’epoca dei fatti ventiquattrenne, rinviato a giudizio con l’accusa di avergli estorto 9 mila euro fra l'agosto e il settembre del 2011. 

La vicenda è maturata in un contesto di profondo degrado sociale. “Circa sei anni fa – aveva raccontato l’ottantenne rispondendo al pubblico ministero – pagai Giardina per delle prestazioni sessuali. Gli diedi 30 euro per ogni rapporto”.

A un certo punto inizia, secondo la sua versione, il ricatto che l’anziano non aveva messo in conto. “Giardina mi disse che mi aveva fotografato mentre gli praticavo un rapporto sessuale orale, voleva dei soldi. Se non glieli avessi dati avrebbe diffuso la foto e l’avrebbe mostrata in giro rovinando la mia reputazione”. L’anziano raccontò allora di essersi piegato alla richiesta estorsiva. “Per diversi mesi e a più riprese gli diedi dei soldi in cambio del suo silenzio”. La Procura ipotizzava che Giardina avesse costretto l’anziano a consegnargli una somma complessiva di circa 9 mila euro. L’anziano, rispondendo al difensore dell’imputato, l’avvocato Angela Porcello, aveva spiegato di essere rimasto vittima anche in passato di ricatti analoghi e di avere presentato altre denunce che però non hanno portato a un esito processuale. L’avvocato Porcello, nel corso della sua arringa, aveva sottolineato che “non esiste alcuna prova dei pagamenti” e che la personalità dell’anziano che lo accusa avrebbe dovuto spingere “a un’attenta analisi sulla sua attendibilità”.

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