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Giovedì, 25 Aprile 2024

Incompiute 640 e Agrigento-Palermo, i sindaci: "Basta ai disagi per i cittadini"

Riunione questa mattina all'ex collegio dei Filippini con i primi cittadini di tre province, si firmerà un documento unitario da inviare al Governo

“Basta ai disagi per i territori, per le imprese, per i cittadini ma anche basta al sangue versato per le strade a causa di una rete viaria che da troppi anni aspetta di essere ammodernata”.

L’allarme dei sindaci delle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo parte dalla città dei Templi per arrivare, si spera, ai tavoli del Governo nazione perché risolva, in tempi rapidi, il rischio di un’interminabile vertenza derivante dal “crack” della Cmc con connesso stop ai cantieri sulla 640 e sulla Agrigento Palermo.

A convocare l’incontro, il sindaco Lillo Firetto, che è tornato a ribadire la necessità di una rete viaria efficiente e sicura.

“Manca la sicurezza sulle strade ma anche delle opere essenziali per le nostre comunità – spiega il primo cittadino di Agrigento -. A questo si aggiunga il danno economico che stanno subendo tante imprese siciliane che erano legate alla costruzione di queste due arterie e si trovano sul lastrico. Non ci possiamo rassegnare ad arrivare alla soglia del 2020, che è una importante scadenza per noi, ed essere tagliati fuori in modo inesorabile da quelle che sono le nostre principali direttrici”. Firetto, nel tirare le “orecchie” al ministro Toninelli, che qui ad Agrigento venne e, a chi gli chiedeva del futuro di 640 e 189 rispondeva parlando di strade provinciali, dice il sindaco, ha fatto anche il punto sui cantieri Anas sul territorio agrigentino.

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Ad oggi, ha spiegato Firetto, sarebbe naufragata l’idea della viabilità a raso alternativa al viadotto Akragas (“è un impegno che era stato preso dal precidente presidente Anas – ha precisato”), dato che oggi non è stato realizzato alcun progetto, e quindi è stato sollecitata la società alla consegna immediata dei lavori del viadotto Akragas, mentre il privato, come avevamo anticipato, sarebbe interessato ad investire anche sulla seconda canna della galleria Spinasanta.

Preoccupate sono ovviamente le ditte creditrici della Cmc, che si sono oggi costituite in un comitato spontaneo.  “Da giugno 2018 non prendiamo nulla – dicono -, vogliamo che le istituzioni vengano a conoscenza di quanto sta avvenendo e soprattutto intervengano, siamo in ginocchio, sono a rischio oltre mille posti di lavoro”.

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Furente è anche il sindaco di Cammarata, Vincenzo Giambrone, la cui comunità è fortemente danneggiata dai circa 60 chilometri di cantieri presenti sulla statale 189. “La gente è esausta, è arrabbiata, perché questo stato di cose arreca un danno non solo alle attività produttive ma anche a chi deve recarsi a Palermo per necessità, penso, ad esempio, per usufruire degli ospedali. E’ un danno inaudito, e noi non facciamo altro che gridare ma nessuno risponde con atti concreti. Crediamo sia il momento di dire ‘basta’: è impossibile sopportare questo maldestro comportamento sia dell’impresa che di chi dirige ed è responsabile dei lavori”.

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