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Giovedì, 25 Aprile 2024

Diciotto mesi dopo la strage di Ravanusa, gli sfollati: "Il nuovo sindaco revochi l'ordinanza di evacuazione"

L'avvocato Silvia Sazio: "Nessuno dei miei assistiti intende rientrare in case che non sono integre da un punto di vista strutturale, mettendo a rischio la propria incolumità. E' stato verificato che queste mura, a seguito dell'esplosione, non hanno subito un pregiudizio statico"

"Gli sfollati chiedono al nuovo sindaco di non avere paura della verità. Queste persone sono state ostaggio di un'amministrazione che ha remato contro gli interessi dei danneggiati-sopravvissuti, un'amministrazione che non ha voluto guardare la realtà, concentrandosi su un progetto che abbiamo battezzato 'Caterpillar', un piano di lavori che non teneva conto delle reali necessità dei danneggiati. Un progetto che non guarda alla risoluzione del problema di chi, non solo piange amici, parenti e conoscenti, ma vive un disagio senza precedenti". Lo ha detto, ai microfoni di AgrigentoNotizie, l'avvocato Silvia Sazio che rappresenta gli sfollati della zona rossa di Ravanusa. Un'area transennata e resa "fantasma" dopo la strage di via Trilussa dell'11 dicembre 2021. Le case da salvare sono almeno una quindicina, secondo quanto è risultato dalle perizie tecniche fatte realizzare dagli stessi proprietari. "Nessuno dei miei assistiti, sfollati, intende rientrare in case che non sono integre da un punto di vista strutturale, mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei propri cari - ha spiegato il legale - . Non abbiamo detto mai che devono rientrare senza verificare, è stato verificato che queste mura, a seguito dell'esplosione, non hanno subito un pregiudizio statico". 

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"Chiedo la revoca dell'ordinanza, ripristinare la corrente elettrica e di far rientrare tutti coloro che hanno i documenti di case strutturalmente integre" - ha spiegato Vincenzo Messana, uno dei ravanusani sfollati che da 18 mesi è costretto a vivere in una casetta di 30 metri quadrati in campagna - . L'ordinanza che impone la zona rossa è ancora in vigore, anche se non vale per le autovetture che posteggiano accanto a quelle stesse case che dovrebbero essere demolite e dove, a pochissimi passi, giocano dei bambini. 

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"Chiederemo un incontro al nuovo sindaco perché dopo che c'è stata la messa in sicurezza, abbattendo le case effettivamente pericolanti, e la raccolta delle macerie, abbiamo chiesto la revoca dell'ordinanza di evacuazione. Un atto che ha una durata limitata nel tempo - ha spiegato l'avvocato Silvia Sazio - . Queste persone dovevano tornare, già da tempo, in condizioni di vita normale. Chiederemo un confronto, anche con i nostri tecnici". 

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