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"Stanza della memoria", il ministro Orlando: "Mossi i passi necessari per combattere la mafia"

"Credo che sia molto bello che il viaggio del segretario del mio partito si concluda idealmente qui perché qui credo che stia unaa pietra miliare della nostra storia repubblicana. Rosario Livatino esortava a combattere la mafia facendo ciascuno la propria parte, svolgendo al meglio ognuno le proprie funzioni". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Renzi e Orlando visitano la "Stanza della memoria"

"Quando ci si trova di fronte alle orme di personaggi come Livatino questa domanda ce la dobbiamo fare e credo che noi possiamo dire, senza protervia e senza arroganza, che in questi anni abbiamo fatto i passi in più necessari per combattere questo fenomeno - ha spiegato il ministro della Giustizia - . Questo è l'anno in cui si è approvato il codice antimafia, questa è la legislatura in cui sono stati colpiti gli interessi della mafia, come quelli del caporalato e dei reati ambientali con gli eco-reati, ma questa è anche la legislatura in cui io credo si debba rivendicare il fatto che si è tornati ad investire sul funzionamento della macchina giudiziaria. I processi si fanno grazie al coraggio e all'intelligenza dei magistrati, ma anche grazie al buon andamento degli uffici: a chi manda avanti il fascicolo, a chi fa le fotocopie, a chi istruisce l'udienza. E credo che, in questo senso, a chi in questi anni si è esposto e continua a rischiare, la si avrà anche con il fatto che, alla fine di questo mese, firmeremo i primi 800 contratti di giovani che sono risultati idonei al concorso di assistenti giudiziari su 76 mila partecipanti. Quattro mila hanno vinto questo concorso e 800 cominceranno a prendere servizio alla fine di questo mese e poi arriveremo a 2 mila complessivamente entro la fine dell'anno e penso che sia un piccolo segnale rispetto alla grandezza di personaggi come Livatino, ma in fondo anche le piccole cose che quotidianamente si fanno sono il modo migliore per rendere onore a chi ha dato così tanto alla patria".

IL VIDEO. Renzi non risponde sul "caso" Alfano  

"Abbiamo fatto un percorso che ha coinvolto l'associazione nazionale dei magistrati che ha dato un parere sostanzialmente positivo sul testo che abbiamo portato in Consiglio dei ministri. C'è un documento dei procuratori delle grandi procure italiane che indica alcuni interventi che in larga parte accoglieremo. Mi pare che non si ponga assolutamente il tema di un rischio della riduzione della capacità di indagine con l'intervento in questione". Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha risposto alle domande dei giornalisti in merito al richiamo alla cautela del procuratore Francesco Lo Voi, il giorno degli arresti di Resuttana e San Lorenzo a Palermo, per la riforma delle intercettazioni. 

"Semmai si tratta di fare in modo tale che le intercettazioni siano sempre più uno strumento di contrasto alla criminalità e sempre meno uno strumento per alimentare impropriamente forme di gossip o di distrazione di massa rispetto alla centralità che alcune inchieste devono cercare di avere".

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