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Blitz antidroga "Capolinea": indagini avviate dopo le segnalazioni dei genitori

Il capitano della compagnia di Licata Francesco Lucarelli: "Noi possiamo aiutare, abbiamo tutte le competenze per farlo"

“Il contributo dei genitori è fondamentale ed è la prova che noi possiamo aiutare, abbiamo tutte le competenze per farlo”. Queste le parole del capitano Francesco Lucarelli, comandante della compagnia carabinieri di Licata, sull'operazione antidroga “Capolinea” che ha portato alla notifica di sei misure cautelari ad altrettanti indagati.

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I dettagli del blitz sono stati illustrati in mattinata nella caserma “Biagio Pistone” di Agrigento, sede del comando provinciale dell’Arma. Le indagini, avviate nel 2016 e cristallizzate fino al 2018, sono partite anche grazie alle segnalazioni di un gruppo di genitori che per evitare che i propri figli, molti dei quali minorenni, cadessero nel vortice della droga, si sono rivolti ai militari.

Sgominata una banda: droga venduta anche in un centro di accoglienza

Secondo gli inquirenti, il business stimato con le attività di spaccio, si aggirava attorno al mezzo milione di euro. In un caso, i carabinieri hanno anche accertato che la cessione dello stupefacente sarebbe avvenuta anche all’interno di una comunità di accoglienza per stranieri, anche se prevalentemente, il "fumo", veniva venduto in strada: in luoghi molto frequentati dai minorenni. 

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