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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Viadotto intitolato al giudice Saetta, il procuratore Sergio Lari: "E' stato il primo magistrato ucciso per aver avuto il coraggio di condannare"

"La magistratura italiana ha versato sangue nel contrasto prima al terrorismo poi alla mafia come nessun'altra magistratura fra i paesi occidentali. Ricordare questi martiri della giustizia è importante perché riteniamo che non dimenticare significa lasciare un messaggio alle nuove generazioni nella piena consapevolezza che la guerra alla mafia non si può vincere solo nelle aule di giustizia. Occorre il coinvolgimento della società civile. Pensare che da qui passeranno migliaia di macchine e di gente che guarderà l'immagine di Antonino Saetta e quella bellissima frase: 'La nostra dignità ci impone, alle volte, di affrontare, con coraggio, situazioni difficili, sapendo che questo coraggio ci permetterà di andare avanti e superare la paura'". Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Sergio Lari, durante l'inaugurazione - lungo la strada statale 640, la Agrigento-Caltanissetta - del nuovo viadotto intitolato al giudice Antonino Saetta. Cerimonia alla quale sono stati presenti anche il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, ed i sindaci della città dei Templi e di Canicattì, rispettivamente Lillo Firetto ed Ettore Di Ventura. 

Aperti altri 8 chilometri e mezzo sulla statale 640 

"Saetta è stato il primo giudice ad essere ucciso dalla mafia per il coraggio d'aver condannato i Greco di Ciaculli, gli assassini del capitano Basile, Giuseppe Madonia, figlio di Totò Reina - ha spiegato il procuratore Sergio Lari - . I Greco di Ciaculli pensavano di essere invincibili, ma furono condannati per la strage di Chinnici. Avevano tentato di avvicinare i giudici popolari nel processo di appello per l'omicidio del capitano Basile e i giudici popolari fecero sapere alla mafia di non essere riusciti a superare l'intransigenza del giudice Saetta. Ecco perché muore Saetta, per aver fatto il suo dovere fino in fondo". 

Inaugurato il viadotto intitolato al giudice Saetta

"Un magistrato integerimo in un'epoca in cui era difficile rimanere se stessi. Ed è un magistrato, il giudice Saetta, che ha consentito di costruire e realizzare una autostrada della legalità" - ha detto, invece, il procuratore capo di Gela Fernando Asaro. 

"Siamo grati per questa iniziativa che renderà più nota la figura di mio padre - ha detto Roberto Saetta, figlio di Antonino - . Mio padre è stato il primo magistrato, con funzioni giudicanti, ad essere ucciso e il primo che ha portato con se il proprio figlio. Un fatto unico".    

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