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Un "faro" per i migranti a Lampedusa: la Sicilia luminosa di Pellegrino torna nell'Isola

Sulle tracce di chi arriva, portando con sé la polvere del viaggio, la paura del domani, la voglia di riuscire. E sulle orme di chi non riesce a raggiungere la terra, ma che l’ha desiderata spasmodicamente. Il viaggio è iniziato da qui, da Lampedusa l’anno scorso e nell’isola è tornata di nuovo perché la “Cosmogonia mediterranea” di Domenico Pellegrino fa intimamente e storicamente parte dell’isola dove è nata.

Una vera e propria Sicilia di luce che nell’iconografica della tradizione popolare, si rifà ai carretti ed alle luminarie dei giorni di festa: una Sicilia che dal fondo del mare illumina la strada per chi approda; ma segna anche il confine di chi non riesce a completare il viaggio. Un'opera subacquea immaginata dall’artista per raccontare una vera e propria “visione sottosopra” del Mediterraneo.

Pensata per Lampedusa, nata a Cala Francese nello scorso anno, è tornata nei fondali della Guitgia accolta tra gli altri dal neo sindaco, Totò Martello, e vi resterà fino al 30 settembre di quest’anno, proprio nel punto dove arrivano le navi che salvano i migranti in mezzo al mare. Proprio qui è stato organizzato al tramonto una sorta di “bagno purificatore” che ha coinvolto tutti gli abitanti di quest'isola.

Un cammino continuo che assorbe l’intera isola: attualmente sono infatti sei i punti dove risplende la Cosmogonia, visto che è stata già posizionata a Palermo, a Palazzo De Seta, sede dell'Ance sul Foro Italico; e al Museo Riso, oltre al Farm Cultural Park di Favara. Prima di ritornare a Lampedusa, l’installazione ha infatti toccato altri lidi per “raccogliere” le voci, ricaricarsi tramite i luoghi e le persone che virtualmente incontra: è successo per la Biennale Arcipelago Mediterraneo al porticciolo di Sant’Erasmo (amplificata in un vero arcipelago galleggiante e illuminato al tramonto), ma anche a Palazzo Branciforte a Palermo, alla Fondazione Orestiadi a Gibellina e allo spazio LOC di Capo D’Orlando.

Ma il viaggio di Cosmogonia Mediterranea che non si esaurisce, anzi: quando verrà tratta fuori dall’acqua, troverà una casa sull’isola; il 3 ottobre, giorno che in cui si ricordano i 368 morti nel naufragio del 2013, verrà sollevata dall’acqua e posta sul molo Favaloro. Da quel momento, chi arriva a Lampedusa verrà accolto da una Sicilia luminosa, ironicamente pop, che segnerà l’ultimo approdo e sarà un vero e proprio simbolo di accoglienza e rinascita.

Per questo è stata attivata la campagna di crowfunding “Trip of Cosmogonia Mediterranea”: un modo nuovo di intendere l’arte che, in maniera collettiva e puntando sulla condivisione, finanziare dal basso l’opera d’arte e ne sposa il progetto.

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