Giornata del ricordo, il prefetto: "Non dimenticare per trasmettere ai giovani i valori del rispetto e della tolleranza”
In Prefettura si è svolto un momento di riflessione sui massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata con il conferimento di una medaglia alla memoria del poliziotto canicattinese Angelo Garlisi
“Abbiamo il dovere di ricordare e di trasmettere alle nuove generazioni, la cultura del rispetto e della tolleranza. I nostri ragazzi, devono avere la capacità di discernere il bene dal male”. Questo, nel giorno del ricordo dedicato in memoria delle vittime delle foibe, è il monito che il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa ha lanciato dai microfoni di AgrigentoNotizie.
Venne catturato dai partigiani jugoslavi e deportato, medaglia in memoria di Angelo Garlisi
Un genocidio, quello compiuto dai partigiani comunisti di Tito, che per decenni è stato nascosto all’opinione pubblica e che si è tramandato nel tempo, grazie alle testimonianze dei familiari delle vittime e che solo dal 2004 l’Italia, con l’istituzione della giornata del ricordo, ne celebra la memoria. “E’ una terribile tragedia – dice ad AgrigentoNotizie, Salvatore Garlisi nipote di Angelo, poliziotto originario di Canicattì infoibato in Juguslavia - che è stata nascosta da tutti i governi. La colpa di mio zio – aggiunge il familiare - è stata quella di fare il suo dovere di poliziotto in un periodo dove si pensava a fare la resa dei conti, ma ne lui e neanche tutte le atre vittime delle foibe avevano una colpa”.