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Venerdì, 29 Marzo 2024

Tutti pronti per ricostruire la stele di Rosario Livatino, l'Anm: "Vogliamo lasciare la 'cicatrice' sulla lapide, per non dimenticare"

Tutti pronti per "lenire" la ferita, inferta alla coscienza civile, e ricostruire il simbolo di legalità e giustizia qual è la stele dedicata alla memoria del giudice Rosario Livatino. Stamani, le associazioni, l'Anm, don Giuseppe Livatino, il prefetto Nicola Diomede, polizia e carabinieri si sono fisicamente strette attorno al monumento simbolo. E' stato platealmente condannato il gesto, ma s'è già pensato - e si sta pianificando - come rispondere rapidamente ad "un gesto che denota - ha detto don Giuseppe Livatino - fragilità, intolleranza e paura". 

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"E' un gesto, fatto a 27 anni dalla morte del giudice Livatino che denota intolleranza - ha spiegato - nei confronti di un simbolo purissimo della legalità e dell'annuncio del Vangelo. Livatino continua a dare fastidio perché continua a seminare del bene nella nostra società. E a qualcuno comincia a mancare il terreno sotto i piedi". 

"Questo è un posto dove tutti noi dovremmo riconoscerci - ha detto il sostituto procuratore Salvatore Vella - . C'è la volontà di ricostruire, anche lasciando la cicatrice. In modo che questo posto sia pronto per la commemorazione di settembre". 

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"Per me, per tutti, questo è il luogo della nostra coscienza, è un luogo di intimità di valori. C'è stata, emotivamente, una corsa ed una partecipazione di diverse realtà per intervenire e per recuperare l'integrità della coscienza in questo luogo - ha spiegato il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede - . L'associazione 'Strada degli scrittoi' aveva il piacere di occuparsi, con il contributo di tutti, del ripristino della stele. La Cmc è disponibile a farsi carico del ripristino di questi luoghi. Le modalità del ripristino - ha sottolineato il prefetto Diomede - verranno concordate anche con l'associazione 'Tecnopolis' ed 'Amici di Livatino', con l'autorità giudiziaria e religiosa. Visto che ci sarà chi si occuperà della stele, ho chiesto alla Cmc di dotare di illuminazione di questo posto. Quanto è accaduto è indegno e vergognoso. Quel qualcuno, chiunque esso sia - le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria stanno già lavorando - ha ritenuto di compiere un gesto del genere, deve vedere che immediata è stata la risposta e non solo delle istituzioni, ma anche della società civile, delle associazioni per conservare il luogo della nostra coscienza e della nostra memoria".  

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