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La città si ferma e ricorda Guazzelli, il generale Galletta: "Ecco qual è la via da seguire"

Sono passati 26 anni da quel 4 aprile del 1992 quando, a bordo della sua Fiat Ritmo, mentre percorreva il viadotto Morandi per ritornare a Menfi - il paese dove viveva con la famiglia -, venne assassinato da quattro killer della mafia armati di mitra e fucili a pompa. Giornata della memoria, quella di oggi, in occasione dell’anniversario dell’omicidio del maresciallo maggiore aiutante dei carabinieri Giuliano Guazzelli, medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Dopo la santa messa al santuario di San Calogero, sul luogo dell'agguato - dove sorge la targa commemorativa - è stata deposta una corona d'alloro.

Agrigento non dimentica Giuliano Guazzelli

 

"Ricordare è un dovere. Serve a rendere omaggio ad un professionista serio, capace, innamorato del suo mestiere, innamorato di questa terra. Ed è anche un dovere perché serve ad indicare ai carabinieri di oggi, alle generazioni più giovani qual è la via da seguire, qual è l'impegno, la determinazione da profondere nella lotta contro le organizzazioni mafiose" - ha detto il comandante della Legione carabinieri "Sicilia", il generale di brigata Riccardo Galletta - . 

Alla commemorazione hanno partecipato i familiari del decorato, il comandante della Legione carabinieri “Sicilia”, il comandante provinciale dei carabinieri, Giovanni Pellegrino; il prefetto Dario Caputo; il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, i vertici degli uffici giudiziari di Agrigento e Sciacca, e magistrati in quiescenza che hanno condiviso parte del loro percorso con il sottufficiale caduto nell’adempimento del proprio dovere. Era presente anche una rappresentanza di circa 30 studenti dell’istituto comprensivo “Agrigento-Centro” di Agrigento ed una rappresentanza della locale associazione nazionale carabinieri in congedo.


 

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