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Venerdì, 29 Marzo 2024

Coronavirus, ignorati gli appelli alla prudenza e responsabilità: è "follia" collettiva a San Leone

Giovani e non solo hanno ritenuto di affollare la zona rivierasca, senza tener in alcun conto i consigli e le ordinanze per limitare il rischio di contagio. Polizia, carabinieri e vigili urbani stanno effettuando controlli mirati

Non sono bastati gli appelli alla cautela, le ordinanze da parte degli organi costituiti, i consigli e le indicazioni operative su come evitare il possibile diffondersi del cosiddetto "Coronavirus": alla fine gli agrigentini (e non solo) hanno ritenuto più importante godersi un pomeriggio di relax che rispettare le regole imposte proprio oggi per evitare gli aggregamenti di persone.

Così in centinaia e centinaia hanno affollato San Leone e i tradizionali luoghi di ritrovo della "movida", senza temere in alcun modo che in questa fase questi atteggiamenti possano portare ad una potenziale diffusione della patologia. Tra di loro, ci chiediamo, ci sono anche fuori sede rientrati proprio in questi giorni? 

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E dire che, appunto, le regole sono abbastanza chiare. L'ordinanza firmata dal presidente della Regione Musumeci, infatti, prevede, oltre che l'obbligo di quarantena per chi negli ultimi 14 giorni è stato nelle “zone rosse” (tutta la Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, oltre alle zone a rischio epidemiologico, così come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità).

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Il decreto del presidente Conte, invece, impone per tutto il territorio nazionale la sospensione di eventi cinematografici, teatrali, eventi e spettacoli di qualsiasi natura "svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato", oltre alla chiusura di musei e parchi archeologici. Chiusi inoltre pub, scuole da ballo, sale giochi, sale bingo e discoteche, mentre bar e ristoranti avranno l'obbligo di garantire la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i clienti. Molti però, già oggi, hanno deciso di chiudere anche al fine di agevolare il percorso di limitazione del contagio.

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Il mancato rispetto delle disposizioni comporterà le conseguenze previste dall’articolo 650 del Codice penale, compreso l’arresto fino a tre mesi. Polizia, carabinieri e vigili urbani, già da ore, stanno effettuando i controlli. Le forze dell'ordine possono intervenire se e quando viene accertato che in un locale non venga mantenuta la prevista distanza di sicurezza. A San Leone, il problema non è all'interno dei locali - secondo quanto emerge dai controlli effettuati dalle forze dell'ordine - . E' all'esterno. Perchè è all'esterno che si sono formati gli assembramenti di giovani e meno giovani che, putroppo, non sembrano neanche intenzionati a rispettare l'invocata misura di sicurezza del metro di distanza. Anche di questo si parlerà domani nella già programmata seduta del centro coordinamento soccorsi.

Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri prevede, chiaramente, la sospensione delle attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Per le attività di ristorazione e bar, c'è l'obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell ‘attività in caso di violazione. 

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