Secondo il giudice il colonnello Vittorio Stingo e i capitani Augusto Petrocchi e Carmelo Caccetta non hanno rivelato alcuna informazione segreta relativa all'imminente arresto, per una vicenda di tangenti, del maresciallo Gianfranco Antonuccio: cade pure l'accusa di calunnia ai danni di un collega. Il commento: "Continuiamo la lotta a testa alta contro il crimine"
Secondo il procuratore Salvatore Vella, il colonnello Vittorio Stingo e il capitano Augusto Petrocchi fecero veicolare l'indiscrezione dell'indagine riservata a carico del sottufficiale Gianfranco Antonuccio perchè volevano farlo trasferire subito evitando macchie sui loro curriculum: un anno e 6 mesi per il colonnello Vittorio Stingo, 8 mesi per il secondo: 2 mesi e 20 giorni per l'ex comandante del nucleo operativo di Licata, Carmelo Caccetta, che fu intercettato mentre metteva in guardia un collega
L'udienza preliminare a carico del colonnello Vittorio Stingo e degli ufficiali Augusto Petrocchi e Carmelo Caccetta, accusati di rivelazione di segreto di ufficio, si è aperta con le richieste dei legali: "Anche se avesse parlato di quell'episodio non avrebbe commesso alcun reato"
La procura chiede il rinvio a giudizio del comandante provinciale Vittorio Stingo, del capitano Augusto Petrocchi, a capo della Compagnia di Licata, e del tenente Carmelo Caccetta: scambiandosi informazioni, "riferite lecitamente" dal procuratore di Palermo e dal comandante dell'Anticrimine avrebbero messo a rischio l'operazione del Ros che indagava sul giro di tangenti. La difesa: "Contestazioni insussistenti"