Gli esiti investigativi hanno documentato, in merito allo spaccio, l’esistenza e l’operatività di sodalizi nei Comuni di Agrigento, Ribera, Favara, Licata e Canicattì
Non soltanto la proiezione verso i Paesi del Nord America e dell'America Latina come Venezuela e Brasile e verso il Nord Europa, con particolare riguardo verso Germania e Belgio, i boss dopo le scarcerazioni provano a trasferire gli interessi illeciti laddove non siano immediatamente riconoscibili
A tirare le fila di quello che è stato il secondo semestre del 2019 - illustrando le novità della consorteria mafiosa Agrigentina - è stata la Direzione investigativa antimafia. Ricordate le intimidazioni, il progetto di un omicidio e il tentativo di indebolire il sistema carceri
La relazione della Dia sul primo semestre del 2019 ha fatto emergere come la consorteria abbia bisogno di un capo e nel momento stesso in cui un già vertice torna libero, dopo aver scontato la pena, viene cercato o è lui stesso che torna disponibile per fare quello che sa fare meglio: il criminale
Dalla relazione sul secondo semestre del 2018, consegnata dalla Direzione investigativa antimafia, emerge la significativa capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto economico, sociale e amministrativo delle consorterie
Secondo l'analisi della Direzione investigativa antimafia "i vuoti non vengono colmati nei settori militari, che poi sono i settori di tattica, di operatività della consorteria perché c'è un rischio significativo e importante"
Oltre alla relazione del primo semestre del 2018, la Dia ha analizzato il momento attuale. Il vice questore Cilona: "Gli adepti ci sono e sono numerosi per la fame di lavoro"
Romeni, tunisini, egiziani e marocchini vengono accettati perché si inseriscono in settori di basso profilo: lo sfruttamento del lavoro nero nella pesca e nell’agricoltura, la prostituzione, il trasporto e lo spaccio di droga, i furti di ferro e il contrabbando di sigarette
Dalla relazione sul primo semestre del 2018 emerge che sarebbe in atto una fase di riequilibrio interno dell’organizzazione mafiosa, provocato anche dalle ultime operazioni che hanno fatto scattare arresti per figure apicali di diverse famiglie
Secondo i dati che emergono dalla relazione semestrale della Dia, nell'Agrigentino non si è più così inclini ad accettare vessazioni, minacce, intimidazioni e danneggiamenti rimanendo a testa bassa e in silenzio