Quattro mesi dopo il blitz, nel quale scattarono 17 misure cautelari, la procura fa notificare l'avviso di conclusione delle indagini: gli inquirenti ipotizzano un giro di hashish fra nazioni attraverso l'uso dei velieri
I giudici rigettano la richiesta della procura che chiedeva il carcere per gli indagati: finora non è stata disposta quasi nessuna misura oltre a quelle decise dal gip
Gaetano e Riccardo Volpe, rispettivamente di 56 e 32 anni, entrambi residenti a Realmonte e Salvatore Papia, 51 anni, di Favara, avevano impugnato l'ordinanza del gip Francesco Provenzano. Le motivazioni verranno depositate fra 45 giorni
Le parole pronunciate il 21 agosto del 2019 sono, per la Procura, una “ulteriore conferma dell’attività di pescaggio effettuata dai membri della famiglia Volpe della sostanza stupefacente dispersa in mare”
Non soltanto ne erano a conoscenza, ma in un caso erano anche presenti delle donne. I pm: "Alcuni indagati, all’esito di un’attività di ricerca finalizzata ad aggirare l’attività di controllo da parte dell'autorità giudiziaria, individuavano e distruggevano alcune periferiche di ascolto per le intercettazioni ambientali collocate sotto i new-jersey del molo Crispi nel porto di Porto Empedocle"
Sono state 17 le misure cautelari, firmate dal gip su richiesta della Procura, a carico di altrettanti iscritti per spaccio di stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità e tentata estorsione
Secondo quanto emerge dalle pagine della richiesta di ordinanza di custodia cautelare della Procura, "Gaetano Volpe non condivideva la posizione assunta dal cognato, tant’è che in maniera perentoria affermava che lo stupefacente doveva essere venduto alla cifra di euro 2,50 al grammo"
E' il 2 novembre del 2019 quando i poliziotti, effettuando un sopralluogo, in un appezzamento di terreno dove si erano fermati in precedenza i due indagati, hanno rinvenuto e sequestrato circa 120 chili di hashish, suddiviso in imballaggi di diversa misura e peso, parte in due valigie in tessuto di iuta
Per tre indagati - un empedoclino residente a Realmonte, un agrigentino e un favarese (che era già detenuto per altra causa) - è stato disposto il carcere
Il procuratore capo: "Siamo certi però che fra le modalità di trasporto degli stupefacenti, dalle coste della Spagna, del Nord Africa e del Medio Oriente, vi sia questa dei velieri"