Il sessantaseienne quando è stato fermato dai militari dell'Arma, non ha proferito parola. Esattamente per come si era avvalso della facoltà di non rispondere durante un precedente tentativo, nelle fasi dell'attività investigativa, di audizione
La pista investigativa seguita dai carabinieri della tenenza di Favara e da quelli della compagnia di Agrigento risultava essere già ben definita fin dalle ore immediatamente successive al delitto dell'ex presidente del Consiglio Salvatore Lupo
Il procuratore Luigi Patronaggio: "La conoscenza da parte dell'indagato di indagini a suo carico e la possibilità di trovare rifugio all'estero hanno indotto gli investigatori a disporne il provvedimento"
Il provvedimento di indiziato di delitto è stato firmato dal procuratore Luigi Patronaggio a carico di Giuseppe Barba, ritenuto responsabile dell’assassinio di Salvatore Lupo, avvenuto il pomeriggio del 15, ma anche per "aver detenuto nella sua abitazione e portato in luogo pubblico, o aperto al pubblico, un'arma comune da sparo: una pistola calibro 38"
Il quarantaquattrenne Roberto Lampasona, accusato di avere ucciso Pasquale Mangione insieme ad altri due complici, tuttavia non torna libero perchè sta scontando una precedente condanna. La Procura non ha fatto recapitare alla difesa l'avviso di conclusione delle indagini
Il gip, in seguito alla morte di Mario Vincenzo Lauricella, ha emesso un secondo provvedimento, su richiesta del pm, per l'accusa di omicidio pluriaggravato
Pasquale Mangione è stato assassinato nel 2011, fra Raffadali e Cianciana. Uno dei presunti killer torna libero per decorrenza dei termini a causa di un errore nella notifica del procedimento: il 43enne Roberto Lampasona, in ogni caso, resterà in carcere per una precedente condanna per droga
Il 13 gennaio scorso i giudici avevano già dichiarato inammissibile il ricorso della difesa di Giosuè Ruotolo, l'ex militare di Somma Vesuviana condannato all'ergastolo in primo grado e in appello
Staltari era emigrato al Nord per trovare lavoro e faceva piccoli lavori da elettricista o edili, ma non riusciva - secondo quanto è emerso - ad avere un'occupazione stabile
Un frame, estrapolato dalle immagini della videosorveglianza, mostra una vettura che segue la Porsche Macan dell'ex presidente del consiglio comunale. Tanti sospetti sul suocero ma si attendono ancora gli accertamenti del Ris. Un altro dettaglio conferma la premeditazione. La vittima non frequentava quel bar di via IV novembre, era entrato per comprare due vaschette di gelato per gli amici. Il killer lo ha freddato con qualche imprecisione
Uno, quello letale, ha centrato Salvatore Lupo alla tempia. L'altro sotto l'ascella. Un terzo colpo, forse quello esploso per primo, mentre l'imprenditore 45enne cercava di scappare, non lo ha invece raggiunto
Nessuno è stato iscritto, dalla Procura, nel registro degli indagati. Nonostante l'inchiesta - a carico di ignoti - punti ancora sulla privilegiata ipotesi dei dissidi familiari ed economici della vittima, le investigazioni vengono portate avanti su un fronte di 360 gradi
Il calibro dell’arma utilizzata, una pistola a tamburo, dal killer solitario è emerso durante una prima ispezione cadaverica. Fra i tanti, c'è un interrogativo che, nonostante il trascorrere delle ore, resta: e se l'assassino non fosse nemmeno del posto?
Il sindaco dimissionario: "Anche un piccolo indizio o un dettaglio ritenuto insignificante potrebbero dare la possibilità agli investigatori di procedere celermente nelle indagini e dare la possibilità a questa comunità, che sta facendo tanti sforzi, di non essere etichettata come omertosa"
Per l'intera notte, le luci delle stanze della caserma dei carabinieri sono rimaste accese: sono state ascoltate decine di persone, alcune delle quali accompagnati anche dai legali di fiducia. Nonostante gli sforzi dei carabinieri, non sono scattati fermi. Il killer solitario e professionista - perché è riuscito a centrare, con 3 colpi di pistola, in testa la sua vittima - sembrerebbe, almeno per il momento, averla fatta franca
L'agguato sembrerebbe avere le caratteristiche del delitto pianificato: uno solo il sicario che avrebbe agito - stando alle primissime indiscrezioni - a volto scoperto. Tre i colpi che hanno raggiunto il 45enne alla testa, imprenditore nel settore delle residenze per anziani
La Procura chiede al proprio consulente di accertare la compatibilità dell'urto con le lesioni riportate. I dati saranno poi incrociati con quelli dell'autopsia sul corpo del meccanico Mario Vincenzo Lauricella
L'accertamento è stato fatto all'Università di Messina dal medico legale incaricato dalla Procura. Mario Vincenzo Lauricella, 60 anni, sarebbe stato assassinato dal tabaccaio Luigi Lalomia, 75 anni, che avrebbe tentato di investire anche la nuora
L'ufficiale ha riferito che l'imputata è stata riconosciuta da un pregiudicato al quale avrebbe portato l'auto sottratta a Michelangelo Marchese per farla demolire
Il pm dispone una consulenza tecnica sul mezzo che il tabaccaio Luigi Lalomia avrebbe usato per investire il sessantenne Mario Vincenzo Lauricella, morto dopo un mese e mezzo di agonia
Il pm nomina un medico legale per accertare con precisione le cause della morte di Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne di Canicattì, preso a bastonate e travolto con un furgone - secondo l'accusa - dal tabaccaio Luigi Lalomia. Formalizzata l'accusa di omicidio
Il sessantacinquenne Mario Vincenzo Lauricella è deceduto all'ospedale di Messina dove era ricoverato in condizioni disperate. Scatta l'accusa di omicidio per il tabaccaio Luigi Lalomia arrestato qualche giorno dopo: la vittima avrebbe salvato la figlia, spintonandola lontano ed evitandole di venire travolta dall'auto