Il professionista di Canicattì, Calogero Montante, lo scorso 11 marzo, dopo aver fatto presente di voler rinunciare al mandato per incompatibilità, aveva ricevuto una telefonata minatoria
La decisione del Riesame per Rosalia, che aveva chiesto la scarcerazione. E' accusata di associazione mafiosa: avrebbe gestito la cassa ma si sarebbe pure occupata dello smistamento dei pizzini. Proprio da uno dei messaggi trovato nella sua casa erano partiti gli accertamenti in ambito sanitario che hanno poi portato alla cattura del boss
Nell'ordinanza che ha portato all'arresto di Lorena Lanceri e del marito Emanuele Bonafede, che avrebbero ospitato il boss a Campobello di Mazara, il giudice sottolinea "il flop di anni e anni di ricerche con sistemi sofisticatissimi". Definisce "incredibile" che per 7 anni il boss abbia condotto una vita normale proprio dov'era più ricercato
Dall'ordinanza con cui sono finiti in carcere altri due fiancheggiatori del boss, Lorena Ninfa Lanceri e il marito Emanuele Bonafede, emergono le entrate e le uscite del mafioso che appuntava meticolosamente anche esborsi di 10 euro. Tante le sigle ancora da decifrare. Dal 2014 al 2021 annotato un "capitale" costante: da dove veniva?
I contatti con Laura Bonafede, figlia del capomafia ormai defunto Leonardo, e l'ex superlatitante. Nei messaggi emergono riferimenti ad altri fiancheggiatori come "Blu", "Bagnino" e "Squallido", ma anche la gelosia della donna nei confronti di "Diletta", alias Lorena Lanceri che è stata arrestata stamattina col marito
I due avrebbero aiutato l'ex superlatitante a nascondersi, ma avrebbero anche fatto parte della catena umana necessaria per la trasmissione dei pizzini. In casa loro il boss avrebbe pranzato diverse volte, come documentato dalle riprese di alcune telecamere e anche da una fotografia trovata sul suo cellulare
L'ex superlatitante non è comparso nel videocollegamento a Caltanissetta e diventa complicata la questione della sua difesa, che rischia di ripercuotersi sui tempi del dibattimento
Durante l'interrogatorio che si è svolto davanti al giudice Alfredo Montalto, l'indagata per associazione mafiosa, arrestata venerdì scorso, ha scelto la strada del silenzio
L'interrogatorio di Alfonso Tumbarello, in cella per concorso esterno perché avrebbe curato "Andrea Bonafede" sapendo che era l'ex superlatitante: "Il paziente non veniva in studio per mantenere il segreto sulla sua malattia". Ammette di aver combinato l'incontro tra Salvatore Messina Denaro e l'ex sindaco Antonino Vaccarino
Controlli a tappeto per ricostruire la rete di persone che hanno potuto proteggere l'ex superlatitante e soprattutto per scovare documenti e il patrimonio di cui si è servito durante gli anni. Nel mirino pure le abitazioni di Antonio Messina, arrestato nel 2019 e poi assolto
Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il capomafia nasconde il suo tesoro: documenti riservati, pizzini, soldi che i magistrati cercano. L'Ordine dei medici di Trapani avvia audizioni: indagato un secondo sanitario
Al supercarcere dell'Aquila sono state valutate le condizioni cliniche del boss, le cure gli saranno somministrate all'interno dello stesso istituto di pena. Per la prima volta nella sua storia l'ex primula rossa avrà un legale di fiducia: ha scelto la nipote
Cappellino, cappotto di montone, occhiali da vista scuri e mascherina anti Covid: così il superlatitante la mattina dell'arresto fa il suo ingresso in ospedale dove aveva prenotato una visita
La rivista dell'associazione antimafia: "Un capitale conosciuto che rappresenta solo una minima parte di quello nascosto in libri contabili e investimenti in giro per Italia e all'estero grazie alla complessa e articolata catena di figure che in questi anni gli hanno consentito di gestire investimenti e operazioni di riciclaggio"
L'uomo che ha prestato l'identità a Matteo Messina Denaro starebbe facendo mezze ammissioni dicendo di conoscere il capomafia fin da ragazzo e di essersi prestato a comprare, con i soldi del padrino, la casa in cui questi ha passato l'ultimo anno
Nell'abitazione nel centro di Campobello di Mazara, che il superlatitante avrebbe acquistato con le false generalità di Andrea Bonafede, è stato ritrovato materiale che gli inquirenti definiscono "molto interessante". La vita "normale" del boss filmato anche mentre era al supermercato. Chiesta la convalida dell'arresto per l'uomo bloccato con lui
"Come ti chiami?". "L'ho detto, Matteo Messina Denaro". Così il boss ha risposto ai carabinieri che lo hanno arrestato alla clinica Maddalena di Palermo
Il boss avrebbe trascorso l'ultima fase della sua latitanza, durata 30 anni, in un immobile che si trova in una viuzza circondata da case e negozi nel centro del paese. Pare che all'interno sia stati rinvenuti alcuni documenti, sui quali saranno eseguiti gli accertamenti, ma non c'era alcuna traccia di armi
"Diabolik", per difendere i suoi affari e il potere che vedeva sempre più a rischio, si espose enormemente e scrisse, addirittura, a Bernardo Provenzano per dirimere la questione sorta con il mafioso riberese e con il suo "padrino" Giuseppe Falsone
Altri particolari sulla cattura del superlatitante svelati durante una conferenza stampa: nei giorni scorsi aveva fatto anche un controllo oculistico. Caccia ad altri fiancheggiatori nel Trapanese. Già chiesto il 41 bis: "Le condizioni di salute sono compatibili con il carcere"
Il piccolo Giuseppe, ucciso dopo quasi 3 anni di prigionia, fu sciolto nell'acido: uno dei due fusti che aveva comprato Antonio Di Caro, figlio del capomafia di Canicattì