Impossibile pensare, visto che i pneumatici squarciati sono stati ben quattro, ad un raid vandalico. I carabinieri si stanno occupando, nel più fitto riserbo, dell'attività investigativa
I militari dell'Arma hanno avviato le indagini per cercare di fare chiarezza su cosa abbia innescato la scintilla iniziale. Le cause risultano essere, infatti, "ancora da accertare"
Il vice presidente regionale di Rete per la legalità Sicilia, oltre ad essersi mobilitato per aiutare concretamente le vittime della criminalità organizzata, ha ingaggiato una vera e propria battaglia in favore di tutti coloro che, soprattutto nell'area Canicattinese, continuano a vedersi radere al suolo i vigneti
Il Ford Transit, nei pressi del quale non sono state trovate tracce di liquido infiammabile né taniche sospette, è risultato in uso ad un operaio quarantaseienne
Sul posto, scattato l'allarme, si sono precipitati anche i carabinieri del Centro Anticrimine Natura che, in collaborazione con il personale dell'Arpa, hanno effettuato un sopralluogo mirato
Scontato che i militari dell'Arma abbiano verificato l'eventuale presenza di impianti di videosorveglianza presenti in zona e che abbiano già sentito il proprietario dell'utilitaria distrutta dal rogo
Non è chiaro - non può esserlo e spetterà alle indagini, laddove possibile, provare a stabilire cosa sia accaduto - se si sia trattato di un raid mirato o se invece di un fatto squisitamente accidentale
L'area è risultata essere parzialmente "coperta" da sistemi di videosorveglianza e non è, pertanto, escluso che i carabinieri abbiano già acquisito i filmati
Nonostante non siano state rivenute tracce di liquido infiammabile, taniche o inneschi sospetti, i carabinieri propendono per l'ipotesi che sia stato appiccato
Il delinquente ha agito con il volto parzialmente coperto dal maglione a collo alto che indossava. Nessun dubbio sul fatto che era del posto, anche perché sarebbe stata sentita una forte inflessione dialettale
E' scontato che se non tutti, almeno buona parte, verranno denunciati alla Procura della Repubblica. La polizia è riuscita a dare nome e cognome ai coinvolti grazie a dei video rimbalzati sui social