Gli indagati sono indiziati di usura e estorsione aggravata. L'imprenditore, non riuscendo più ad assecondare le richieste di denaro, era fuggito terrorizzato al Nord con tutta la sua famiglia
Fra il tribunale e il carcere Di Lorenzo, il giudice Stefano Zammuto ha sentito sette persone sottoposte a fermo. Alcuni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, altri hanno invece parlato: domani la decisione
Il procuratore capo: "Noi metteremo sempre il massimo impegno perché se è vero che questo fenomeno colpisce in prima battuta i lavoratori stranieri: extracomunitari, è pur vero anche che in seconda battuta colpisce anche i siciliani"
I lavoratori, nella maggior parte dei casi ucraini e moldavi, arrivavano - fra Campobello di Licata, Naro e Canicattì soprattutto - con permessi turistici che gli facevano ottenere le due donne: sono madre e figlia le promotrici dell'organizzazione
I carabinieri hanno filmato come le vittime venissero stipate, anche in quaranta, all’interno di furgoni adibiti al trasporto, per poi essere costrette a lavorare nei campi, sotto il costante controllo dei caporali, anche per 10-12 ore sia sotto il caldo torrido che con la pioggia battente
Il vice questore aggiunto Giovanni Minardi, capo della Squadra Mobile, ha illustrato i dettagli dell'inchiesta che ha portato al fermo dei tre presunti carcerieri
Per la prima volta, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti ad applicare una fattispecie introdotta nel luglio del 2017. Determinanti i racconti dei migranti che hanno vissuto il supplizio
Uno dei sopravvissuti: "Ho avuto modo di vedere che, tante volte, nel corso della giornata, le donne venivano prelevate per essere violentate. Da questa prigione si usciva solamente se si pagava il riscatto. Chi non pagava, per sollecitare, veniva ripetutamente picchiato e torturato”
Il procuratore capo di Agrigento: "Tale lavoro investigativo, suscettibile di ulteriori importanti sviluppi, ha dato la conferma delle inumane condizioni di vita all'interno dei capannoni di detenzione libici e la necessità di agire anche a livello internazionale"
Secondo quanto è stato ricostruito dalla Squadra Mobile di Agrigento i profughi, con inganno o violenza o dopo essere stati venduti da una banda all'altra o da parte della stessa polizia libica, venivano rinchiusi in una ex base militare e venivano rilasciati solo dopo il pagamento del riscatto
Il tenente Casamassima: "La difficoltà maggiore dell'inchiesta sono state le 'vedette' che controllavano, per conto dei pusher, gli accessi. Difficile anche individuare gli assuntori perché avevano creato un sistema che permetteva l'acquisto e l'immediato consumo della droga nella stessa area"
Il vice questore aggiunto Giovanni Minardi: "Almeno metà delle persone ascoltate non hanno assolutamente inteso collaborare con questi uffici, si sono astenute a causa del terrore che avevano"
Giornalmente venivano effettuati circa 40 o 50 scambi di stupefacente, per un totale di oltre 120 grammi di "roba" smerciata e con un guadagno medio di oltre 600 euro per ogni giornata “lavorativa"
I fermati sono 4 gambiani, un nigeriano e una donna con passaporto italiano ma proveniente dal Belgio. La donna è stata ritenuta complice della presunta organizzazione
Ad effettuare il controllo prima e la segnalazione all’Autorità giudiziaria dopo, nella zona dello stadio “Esseneto” di Agrigento, sono stati i poliziotti della Squadra Mobile e le unità cinofile della polizia di Stato
I destinatari dei provvedimenti sono Francesco Gueli di 42 anni, cugino del venticinquenne che venne ferito con un colpo di pistola all'addome, e Giuseppe Incardona di 52 anni
Carabinieri e polizia, dopo la raffica di furti in abitazione, hanno eseguito delle perquisizioni: in un vaso pieno di terra hanno trovato un involucro sigillato con 40.000 euro e un contenitore pieno zeppo di oro e gioielli
Secondo gli inquirenti sarebbero loro i componenti della principale banda che ha razziato case e ville in mezza provincia. Il gip convalida il provvedimento
Gli aggressori, per futili motivi, dopo avere immobilizzato alle spalle il connazionale, lo avrebbero ferito all’emitorace destro e al dorsale sinistro