Il Comune aveva prima dato il via libera per poi fare marcia indietro in autotutela. Dopo un primo ricorso rigettato al Tar, l’uomo ha avuto ragione proponendo appello
La vicenda è stata dibattuta in lungo in largo, adesso il Consiglio di giustizia amministrativa ha deciso: il Piano regolatore generale "valido" su suolo agrigentino non è quello del 2009 poi approvato dalla Regione nel 2012, ma bensì quello precedente (adottato con delibere che vanno dal 2004 al 2006)
Il Consiglio comunale di giovedì sera ha lasciato spazio ad allusioni non indifferenti. Ad infittire il mistero è stata anche la "grande disponibilità" (!) di tutti i consiglieri di attendere fino a mezzanotte inoltrata l'arrivo in aula della visura camerale riguardante la ditta "Li.Co. srl". Cosa hanno voluto dire i consiglieri?
Si tratta di oneri di urbanizzazione. Spiega il legale Girolamo Rubino: "Non possono essere rideterminati retroattivamente" e quindi la signora, titolare di una concessione edilizia rilasciata dall'ente, che aveva provveduto tempestivamente a saldare al Comune quanto dovuto a titolo di oneri di urbanizzazione: non dovrà pagare nulla