Il processo a Matteo Messina Denaro: la Cgil agrigentina si costituisce parte civile
A darne notizia è stata la segreteria che ha già dato mandato di rappresentanza ai propri legali in vista della prossima udienza in programma a Palermo il 22 marzo
A darne notizia è stata la segreteria che ha già dato mandato di rappresentanza ai propri legali in vista della prossima udienza in programma a Palermo il 22 marzo
Lorena Ninfa Lanceri sarebbe stata "una presenza costante nella vita del boss" da almeno 7 anni. Col marito Emanuele Bonafede ha raccontato di non conoscere la vera identità del mafioso, che per loro sarebbe stato "Francesco Salsi", anestesista in pensione. Ma il boss avrebbe fatto persino da padrino alla cresima del figlio, regalandogli pure un Rolex
Nella notte dell'Epifania di ormai 6 anni fa qualcuno fece irruzione nell'abitazione di campagna della sorella del boss, Rosalia Messina Denaro, arrestata per mafia. Vennero portati via oggetti, ma anche i cavi di rame del sistema elettrico. Indagini per scoprire gli autori furono compiute anche in Cosa nostra. L'episodio potrebbe nascondere altro
I carabinieri del Ros stanno passando al setaccio le abitazioni di Campobello di Mazara e di Castelvetrano dopo l'arresto della donna che è accusata di mafia
Dall'inchiesta che ha portato in carcere la sorella del mafioso emerge limpidamente cosa c'è dietro alla cattura: indagini classiche, compiute da chi evidentemente le sa fare
A meno di 50 giorni dalla cattura del boss la rete di fiancheggiatori si fa più nitida. Diverse persone sono finite in cella, come il suo autista, l'uomo che gli ha prestato l'identità e il suo medico di base, altre sono indagate. C'è poi una lunga lista di nomi in codice emersi dai pizzini da decifrare. Potrebbero esserci anche appartenenti alle forze dell'ordine
Uno dei pizzini trovati in casa della sorella del boss, Rosalia, è dedicato alle cimici e al modo di sbarazzarsene. Informazioni molto tecniche che, per la Procura, sarebbero state fornite da appartenenti alle forze dell'ordine o comunque da esperti. "Chiama un elettricista, ma è meglio se le levi tu... Non prendere la corrente, ti prego"
Dai pizzini ritrovati nelle case della sorella del boss, Rosalia, emerge un giro vorticoso di contante e tutta la contabilità. Ci sono movimenti anche di 80 mila euro, spese legali, stipendi mensili e ordini sulla gestione del denaro, persino un disegno per spiegare come evitare l'intercettazione dei bigliettini. Nomi, cifre e acronimi in parte ancora da decifrare
La maggiore delle quattro sorelle dell'ex superlatitante in carcere dallo scorso 16 gennaio avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la "cassa" della "famiglia" e la rete di trasmissione dei "pizzini", consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza
Nei documenti ritrovati nelle due case della sorella del boss, Rosalia, arrestata per mafia, non ci sono solo appunti contabili e sanitari, istruzioni su come sfuggire alle microspie o ordini sulla consegna di soldi, ma anche riflessioni più intime in particolare rispetto al suo ruolo di padre. "Vorrei sapere quando sarà la mia ultima notte sulla terra..."
Il 6 dicembre i carabinieri del Ros hanno trovato un documento in casa di Rosetta, arrestata stamattina, che avrebbe tenuto una sorta di diario clinico delle condizioni di salute dell'ex superlatitante. Da lì sono partiti gli accertamenti che hanno portato al blitz del 16 gennaio a La Maddalena
Con l'accusa di associazione mafiosa, è finita in manette Rosalia. L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo. Secondo gli inquirenti avrebbe gestito per suo conto la "cassa" della "famiglia"
L'interrogatorio di Andrea Bonafede, cugino omonimo del geometra che ha ceduto l'identità all'ex superlatitante: "Mi ha chiesto aiuto perché voleva nascondere la sua malattia alla famiglia, non ci ho visto nulla di strano e il dottore Tumbarello sapeva tutto. Per me il 16 gennaio è stato come una bomba"
Il boss, detenuto nel carcere dell'Aquila al 41bis, è stato sottoposto a una tac e a un ecocardiogramma. Il padrino è stato guardato a vista da carabinieri, polizia penitenziaria e agenti del Gom. Intanto emergono altre novità sulla sua lunga latitanza
Il tribunale del Riesame ha rigettato le istanze di liberazione per Alfonso Tumbarello, che avrebbe seguito l'ex superlatitante consentendogli anche di sottoporsi a due interventi, e di Andrea Bonafede, omonimo del geometra che ha ceduto la sua identità al mafioso
L'ex superlatitante è stato operato a maggio del 2021 ed è stato pure ricoverato più volte nella struttura. Da chiarire se chi lo ha seguito fosse consapevole della sua reale identità e anche se qualcuno abbia segnalato il mafioso perché fosse curato
Gli scatti sono stati diffusi dal Ros dei carabinieri che ha bloccato il mafioso lo scorso 16 gennaio alla clinica La Maddalena
La pellicola verrà prodotta da Bamboo Production. La società di Marco Belardi ha acquistato i diritti del libro "U Siccu" di Lirio Abbate (edito da Rizzoli). Sarà una produzione imponente e la regia sarà affidata a un importante regista italiano
All'ex superlatitante la Procura contesta nuovi reati, come quello di sostituzione di persona perché ha usato l'identità del geometra Andrea Bonfede e di detenzione abusiva di arma, in relazione al revolver ritrovato nel suo ultimo covo. Dopo un mese di "carcere duro", lontano dagli agi a cui era abituato, resta un irriducibile
Il procuratore Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido sono a L'Aquila nel carcere di massima sicurezza in cui il boss è recluso al 41 bis dal 16 gennaio scorso. Finora non ha mai manifestato l'intenzione di voler parlare con gli inquirenti
Il gip che ha disposto il carcere per Alfonso Tumbarello rimarca che le indagini sui suoi legami con il boss vanno estese ben oltre gli ultimi due anni in cui gli ha consentito di curare il suo tumore. Il nome dell'indagato emergeva già negli anni Novanta. "Nessuna giustificazione deontologica per la sua condotta: ha permesso al mafioso di sfuggire alla cattura"
Dopo l'arresto del medico di base di Campobello di Mazara Alfonso Tumbarello, Filippo Zerilli, primario del Sant'Antonio Abate, respinge le accuse: "La visita per Andrea Bonafede era fissata per il 9 dicembre 2020, non ho avuto alcun contatto con lui"
Nell'audio, pubblicato in esclusiva dall'Ansa, il boss arrestato lo scorso 16 gennaio si lamenta del traffico per le commemorazioni del 23 maggio e racconta dei desideri espressi dalla genitrice per il funerale
In una nota audio inviata attraverso Whatsapp il 23 maggio 2022, l'ex superlatitante si lamenta perché fermo nel traffico a causa delle manifestazioni nell'anniversario della strage di Capaci
Il magistrato ha ribadito l'importanza delle intercettazioni. E a proposito dei gossip sul superlatitante fatto da certa stampa ha ricordato: "Anche l'ultimo criminale ha diritto alla propria dignità"