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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sport Favara

CALCIO: Polisportiva Lampedusa Libera, una bella realtà

Oltre novanta i ragazzi iscritti alla scuola calcio lampedusana che ha partecipato a un torneo a...

La polisportiva Lampedusa Libera, un nome lungo ma pieno di significati quello della scuola di calcio giovanile di Lampedusa. Otre novanta, i ragazzi iscritti. La polisportiva Lampedusa Libera, ha partecipato ad un torneo di Favara organizzato dalla scuola calcio Arcobaleno. Dodici le squadre coinvolte, con ragazzi provenienti da molti comuni della provincia di Agrigento. Primi calci, pulcini ed esordienti, queste le categorie che hanno partecipato a gruppi di quattro al torneo. “E’ stata una festa generale, - ha dichiarato Tommaso La Greca, portavoce ed addetto stampa della associazione lampedusana – i bambini si sono divertiti moltissimo. Ha vinto la fratellanza e il rispetto delle regole che solamente uno sport come il calcio, riesce a fare emergere in momenti come questi. I nostri giovani, con questa trasferta (per molti di loro è stata la prima), hanno finalmente potuto conoscere dei loro coetanei non isolani. A questo punto, contiamo di potere partecipare ad altri tornei e poi, organizzarne uno anche a Lampedusa.”

La  polisportiva Lampedusa libera, è una associazione nata da poco e a farne parte sono alcuni genitori dei giovanissimi atleti. Totò Salemi di Porto Empedocle ma oramai lampedusano di adozione ne è il presidente mentre il direttivo, è composto da Giacomo Di Maggio, Stefano Basilico e Tommaso La Greca.“Siamo un gruppo di genitori che hanno da sempre la passione per ill calcio – ha detto il presidente Salemi – non siamo professionisti in associazioni sportive e tutto quello che riusciamo a ricavare dalle quote di iscrizione, nella sua interezza, lo investiamo per darlo ai nostri ragazzi che hanno tanto bisogno di potere essere seguiti con professionalità. I nostri figli - ha concluso Salemi - non dovrebbero conoscere le problematiche di noi grandi ma purtroppo, quest’anno anche i nostri figli hanno dovuto vivere il problema della immigrazione clandestina rimanendo costretti a casa per quasi due mesi, quando sull’isola c’erano oltre 6000 tunisini liberi di circolare. Durante quei giorni, siamo riusciti a sminuire ai loro occhi il problema ma non lo abbiamo e non lo hanno dimenticato ovviamente. Sforzandoci e facendo vivere loro esperienze nuove e sane, stiamo riuscendo anche a fargli dimenticare quei momenti".

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