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Sabato, 20 Aprile 2024
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Marasco e la compagna si raccontano, l'attaccante: "Elisa mi ha cambiato la vita"

Belli, innamorati e felici. "Non amiamo molto la vita mondana, la nostra mondanità è casa Piazza. Ci troviamo molto bene con Stefano Piazza e la sua compagna, ma anche con Bennardo. L'ambiente biancazzuro è fantastico"

Belli, innamorati e felici. Gennaro Marasco e la sua compagna si raccontano. "Conviviamo da due anni". Elisa, la compagna dell'attaccante dell'Akragas, racconta l'inizio della sua storia con il centravanti partenopeo. "Siamo due ragazzi semplici, la nostra storia è nata in modo semplice. Sulla questione di chi ha fatto il primo passo  - spiega sorridendo la ragazza - ci sono dei confilitti, ma vi posso garantire che ha iniziato lui a corteggiarmi".

A Elisa chiediamo che tipo di uomo è Gennaro Marasco fuori dal rettangolo di gioco. "Dolce e premuroso, ma non dategli dei fornelli, potrebbe combinar dei danni (sorride ndr)".
 
Arrivato ad Agrigento, Marasco è stato accolto come un vero principe, alla compagna abbiamo chiesto quale è stata la prima cosa detta da lui appena arrivato in città. "Mi ha sorpreso - spiega Elisa - la sua voglia di riscatto, la foga di sorprendere questa gente che tanto lo ha acclamato. Ricordo - continua Elisa - che mi raccontò di gente affamata di calcio e di una piazza incantevole, ma anche di una città meravigliosa".
 
Elisa, nel ricordare il primo giorno del suo compagno in città, sceglie di raccontare un aneddoto divertente. "Ricordo che risi per più di un mese, Gennaro è uno spasso di ragazzo. Mi chiamo e mi disse: ''Amore sai, ci sono dei templi bellissimi; appena arrivi ti porto a vedere un 'templo'. Scoppiai a ridere urlandogli 'sei proprio un calciatore".
 
 
 
Alla coppia Marasco chiediamo quali sono i locali che frequentano di più e qual è il loro piatto preferito. "Non amiamo molto la vita mondana, la nostra mondanità è casa Piazza. Ci troviamo molto bene con Stefano Piazza e la sua compagna, ma anche con Bennardo trascorriamo serate tranquille dietro una buona bottiglia di vino. Amiamo il pesce in tutte le misure. Ad Agrigento - spiegano i due - andiamo spesso a cena al ristorante Capotavola, ma non trascuriamo l'ottimo Manhattan: è un localino veramente delizioso con un cameriere troppo simpatico".
 
- Qual è il vostro rapporto con il cibo?
"Gennaro è un vero professionista, sta attentissimo alla dieta e non sgarra quasi mai, il suo petto di pollo e la sua insalata sono quasi sempre sulla nostra tavola". 
 
L'attaccante napoletano, presentato come 'l'abituè della LegaPro' racconta le sue esperienze nei campionati precedenti, i suoi sbagli e le sue mancate occasioni. "La mia carriera è stata spesso costellata da colpi di testa". Alla domanda "cosa non rifarebbe nel mondo del calcio" ha risposto: "Ovviamente non picchierei più l'allenatore. Ero un mezza testa, sono stato tradito dal mio migliore amico ed ho reagito il malomodo con il mio allenatore. Forse questa è stata una delle cose più brutte della mia carriera. Elisa mi ha salvato. Mi ha aiutato nelle mie scelte più difficili ed è stata sempre al mio fianco a spronarmi ed a credere nelle mie potenzialità sempre. Ogni mio gol è per lei, la saluto dal campo e guai se non lo facessi .(sorride ndr) ".
 
Marasco racconta le sue emozioni più importanti legate al calcio. "Il mio cuore batte per il Napoli e quella volta che gli segnai contro fu un qualcosa di immenso. Ricordo, che scesi in campo con una forza immane, ma nello stesso tempo la nostalgia di aver segnato contro la squadra della mia vita. Ma non è stata solo questa l'emozione più grande, incontrare il mio idolo Alessandro Del Piero e giocare insieme a lui in amichevole è stata una grande emozione. Conservo ancora il suo autografo, forse se avessi avuto il carattere di Del Piero molte cose nella mia carriera sarebbero state diverse. Lui è un grande uomo, accetta sempre tutto con la massima correttezza".
 
- Qual è il tuo rapporto con la panchina?
"Ovviamente, come qualsiasi attaccante, non la amo molto. Andavo spesso in contrasto con le scelte di mister Raffaele, io sono una seconda punta ed ho un mio modo di esprimere il gioco. Avevamo idee diverse del calcio, non sempre di può andar daccordo. Con l'arrivo di Montalbano ho ripreso a far gol a giocare nella posizione che amo di più, ho ripreso ad aver fiducia in me stesso e se adesso va meglio è grazie ad un grande uomo come mister Montalbano".
 
Gennaro Marasco spiega l'amore nato con Agrigento e con i tifosi. "All'inizio, lo ammetto, non è stato facile ero sempre fischiato e criticato. Ma è difficile giocare in categorie più basse, il mio gioco era completamente diverso, adesso provo ad entrare nei meccanismi dei miei compagni. Vorrei regalare una grande gioia ai tifosi, perchè si meritano tanto".
 
L'attaccante akragantino racconta come l'Akragas gli abbia parzialmente cambiato la vita. "La chiamata della dirigenza è arrivata in un momento difficilissimo della mia carriera, il fallimento delle squadre professionistiche ha tagliato un pò le gambe a tutti i giocatori. Non ero mai arrivato in Eccellenza, ma questa piazza, di Eccellenza, ha ben poco: i tifosi, ma anche la stampa, sono una cosa mai vista, è veramente bello".
 
- Quali sono le pedine fondamentali di questa Akragas?
"Il nostro è un grande gruppo. Ci sono dei ragazzi veramente forti, ma anche dei giovani molto promettenti. Due su tutti Morgana e Indelicato".
 
L'attaccante biancazzurro, da subito integratosi, racconta un aneddoto goliardico nel post partita di Chelsea-Napoli, partita di Champions valevole per il passaggio del turno ai quarti di finale. "Mi sono subito ambientato, i ragazzi sanno della mia passione per il Napoli tanto da organizzarmi un vero e proprio scheck. La sera di Chelsea-Napoli, dissi alla mia compagna di andare a cena fuori, stesso locale e stesso menù. Il risultato fu lo stesso, però a favore del Chelsea. Arrivato a casa, trovai un bel siparietto organizzato da Semprevivo e Guastella: un foglio fuori la porta che mi ricordava i marcatori della partita, ovviamente Drogba, Bennardo e cosi via. Sono ragazzi molto simpatici e socievoli mi sono trovato da subito bene".
 
- Tornando sul personale,  qual è il tuo punto di riferimento nella vita?
"Ovviamente la famiglia, sono il cocco il casa e sono felice che Elisa la mia compagna si sia ambientata subito; per la mia famiglia Elisa è un'altra figlia. Io sono un ragazzo all'antica mi piacciono le tradizioni e quelle lunghe tavolate napoletane, Pozzuoli è il luogo in cui sono nato e in cui vorrei tornare un giorno".
 
Alla coppia abbiamo chiesto di immaginarsi tra dieci anni. "Ovviamente insieme, è nei nostri pogrammi sposarci ed avere una bella famiglia. Ci immaginiamo insieme tutto qua".
 
In conclusione chiediamo a Marasco quali sono i suoi progetti futuri. "Non ho ancora scelto cosa fare da grande. Il calcio è tutta la mia vita, se un giono mio figlio mi dicesse: "Papà voglio fare il calciatore" non potrei essere che contento, ma gli ricorderei che è un mestiere difficile. In quanto all'Akragas, spero di approdare in serie D e se il progetto sarà dei migliori spero di rimanere".

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