Pro Favara, mister Tudisco traccia la via: “L’obiettivo è costruire qualcosa di bello partita dopo partita per i tifosi”
L’allenatore gialloblù parla dell’ultimo mercato: “Grato alla società per aver tenuto intatta la squadra, Gambino è il finalizzatore che ci mancava”. Sulla sosta: “Può crearci delle difficoltà, non capisco come mai la Serie D non sia stata sospesa come gli altri campionati dilettantistici”
All’anno nuovo la Pro Favara si presenta a ridosso della zona play-off sapendo di poter contare nel girone di ritorno sulla presenza offensiva di Giuseppe Gambino, fiore all’occhiello della sessione di mercato gialloblù. Il tecnico della squadra Francesco Tudisco analizza le prospettive della squadra in attesa di una ripartenza slittata di due settimane a causa dell’ondata Covid.
In prima battuta l’allenatore della Pro Favara parla del girone d’andata: “Il bilancio è molto positivo -spiega ad AgrigentoNotizie - perché nessuno si aspettava probabilmente questi ultimi risultati. La cosa più bella importante da sottolineare è che qui ho trovato un gruppo predisposto al lavoro e al sacrificio: ci impegniamo tanto anche perché senza lavoro per me i risultati non arrivano. Abbiamo i nostri giovani, che per me sono un valore aggiunto per una squadra soprattutto quando sono bravi: io ho la fortuna di allenare questi ragazzi con qualità”.
Il tecnico acese si sofferma poi su un mercato che ha rinforzato la squadra: “Innanzitutto faccio un plauso alla società e al direttore Tino Longo - dice - col quale sono sintonizzato sulle stesse idee: quando si è deciso di non toccare nessuno, malgrado fossero pervenute tantissime richieste nei confronti dei nostri giocatori per trasferirsi altrove, loro hanno fatto sacrifici mantenendo inalterato l’equilibrio e l’ossatura della squadra. Hanno fatto un lavoro straordinario. Poi sapevamo che la davanti mancava un giocatore con caratteristiche da finalizzator, noi che produciamo tante occasioni, crossiamo tanto ed entriamo in area di rigore avevamo bisogno di quel tipo di calciatore. Grazie alla bravura del nostro direttore siamo riusciti a ingaggiare Gambino, un giocatore di grande qualità ed un ragazzo serio che si sta mettendo a disposizione della squadra. Dobbiamo essere bravi a continuare quello che abbiamo fatto sapendo di avere un’arma in più”.
Tudisco esprime poi le sue considerazioni sul livello del campionato fissando l’obiettivo in vista del girone di ritorno: “Il campionato è di livello veramente alto - afferma - se andiamo a guardare la media punta degli altri gironi le classifiche non sono come quella di oggi, con i 24 punti che abbiamo fatto negli altri gironi avremmo avuto una classifica ancora più vicina alla vetta. Parliamo di un campionato in cui, forse per la prima volta, troviamo 4-5 squadre che sono quasi delle corazzate e che in questo frangente si sono rinforzate ulteriormente con giocatori di qualità: probabilmente ci credono. Noi dal canto nostro dobbiamo stare tranquilli: il nostro obiettivo è fare bene di partita in partita, costruire qualcosa di importante in una realtà che ci consente di farlo. All’inizio gli obiettivi finali erano diversi ma adesso dobbiamo costruire, migliorarci, fare un campionato importante, far gioire i nostri calorosi tifosi e fare avvicinare sempre più gente alla squadra in questa avventura molto bella che purtroppo il Covid sta frenando”.
In conclusione il tecnico esprime il suo parere sul rinvio della ripresa sia per quel che riguarda l’impatto sulla squadra sia a livello generale: “la sosta può essere un vantaggio -conclude - magari per chi ha giocatori da recuperare: noi stiamo bene con l’unico neo dato dalla squalifica di Bossa, il cui rientro è slittato. Quello che noto è una grande incongruenza nella decisione: l’Interregionale non si sta fermando e parliamo di un campionato che prevede trasferte fuori regione, quindi probabilmente più rischioso se parliamo di diffusione contagio rispetto a quelle dell’Eccellenza che è un campionato puramente regionale: se si dovevano fermare i dilettanti allora si dovevano fermare tutti i campionati a partire dalla D. Da allenatore spiace perché allungare la sosta potrebbe diventare una complicazione se non lavori davvero bene: non potendo fare amichevoli con altre squadre devi allenarti con gli stessi giocatori. L’unico vantaggio è il poter lavorare al meglio per inserire i nuovi giocatori nelle situazioni tattiche della squadra. Mi auguro col cuore che questo incubo possa finire".