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Il derby di Peppe Gambino: “Provo tante emozioni, voglio trasformarle per realizzare il sogno della Pro Favara”

Il centravanti ex Akragas ora protagonista in gialloblù torna sul suo addio al Gigante: “Il fatto che due persone mi abbiano voltato le spalle non cancellano tre anni e il bel rapporto con compagni tifosi e città”. Sulla sua nuova avventura: “Ho trovato un ambiente sano e un gruppo splendido che ha ancora margini di crescita”

Del derby in programma domenica pomeriggio tra Pro Favara e Akragas è senza dubbio l’uomo più atteso. Dopo l’addio tumultuoso ai colori biancazzurri Peppe Gambino, 38 anni da poco compiuti, è diventato uno dei protagonisti della grande stagione del club favarese, in cui ha ritrovato l’entusiasmo smarrito negli ultimi mesi della sua esperienza al Gigante. Per il centravanti raffadalese la sfida del Bruccoleri ha un sapore particolare.

Gambino in prima battuta torna sul suo trasferimento avvenuto proprio alla vigilia dello scorso Natale: “È stata per me una sorpresa - racconta ad AgrigentoNotizie - quando è emerso che tra me e l’Akragas era tutto finito il direttore Longo mi ha chiamato dicendomi che per lui sarebbe stato un onore che io venissi a Favara: avendo famiglia e una bimba piccola nata da poco e non potendomi dunque spostare per me è stato un rimettermi alla prova. Venivo da mesi difficili nei quali sono stato accantonato, inserito e di nuovo accantonato: mi ero rimesso in forma ma le parole restavano parole e all’ennesima volta mi sono fatto da parte e accettare questa avventura”.

Il centravanti descrive poi questa sua prima parte di esperienza in gialloblù: “Sapevo di trovare un ottimo gruppo -spiega - già formato, fatto di giovani importanti che hanno ancora margini di miglioramento, con la consapevolezza di arrivare con pochi minuti nelle gambe. Mi sono messo a disposizione della squadra, ho recuperato la forma ma poi ho preso il Covid che mi ha bloccato 15 giorni riperdendo la condizione. Per fortuna quando ti trovi in un gruppo puro e vero in una società sana che non ti mette mai pressione e ti aspetta non ho avuto problemi a rimettermi in forma e cominciare a fare quello che ho sempre fatto, chiaramente con il tempo necessario per entrare nei meccanismi della squadra e del tecnico. Mi sono adattato al modulo per me nuovo con la consapevolezza di dover aiutare prima la squadra e poi pensare a me. Ora siamo qui, aggrappati a questo sogno playoff che forse nessuno si aspettava: domenica ci aspetta una battaglia in senso calcistico spero possa essere una bellissima giornata di sport”.

Nel descrivere le sue sensazioni in vista del derby Gambino spiega di non avere alcun rancore nei confronti dell’Akragas ed esprime riconoscenza nei confronti della sua attuale società: “Le emozioni sono veramente tante - afferma - ribadisco quel che ho detto qualche mese fa: il fatto che due persone mi abbiano girato le spalle non significa che mi abbia girato le spalle l’Akragas. Con i miei ex compagni c’è un rapporto meraviglioso, ci sentiamo, mi hanno scritto tutti per il mio compleanno ci scriviamo e ci incontriamo ogni tanto per Agrigento. Era un grandissimo gruppo e il rapporto è rimasto ottimo come ottimo è il rapporto con i tifosi e con la città. Quel che è successo non toglie quello che ho vissuto di bello, brutto ed emozionante nei tre anni all’Akragas. Adesso sono al Pro Favara a cui devo tantissimo come società, ambiente e città: mi hanno accolto benissimo, mi hanno atteso e voglio dare tutto per loro. La partita la aspettano tutti da mesi, per me vale doppio: sono emozioni gigantesche che spero di trasformare in una grande prestazione per aiutare la squadra e i compagni per questo sogno che meritano con il cuore”.

L’attaccante della Pro Favara analizza poi il cammino compiuto dalla squadra elogiando i suoi compagni: “Il percorso nostro è stato di crescita - sottolinea - una crescita anche umana. Partire con tre sconfitte di fila non è facile, nessuno si aspettava questo cammino importante ma da quando sono arrivati dico sempre ai ragazzi che uno dei punti di forza principali loro è la spensieratezza intesa come la serenità con cui giocano e affrontano le settimane.  Questo è anche grazie alla città e alla società: anche quando ci sono le sconfitte come quella di Mazara nessuno ti fa pesare lo scivolone in modo negativo ma si cerca di trarre l’insegnamento per crescere. Questo è ciò che contraddistingue la nostra squadra dalle altre e bisogna continuare su questo percorso per crescere ancora. Questa è una squadra giovane e qualità nel momento in cui i ragazzi acquisiranno la consapevolezza completa dei limiti e dei pregi, siano i loro come quelli dei compagni, potranno fare cose veramente grandi”.

In conclusione, Gambino spiega quali sono i suoi sogni e obiettivi in questa parte finale della sua lunga e importante carriera: “Intanto spero di continuare così - conclude -di non lasciare andare via questa voglia che ho dentro: uno può stare fisicamente bene quanto vuole ma se mentalmente qualcuno magari ti fa passare la voglia o non ti dà gli stimoli diventa dura. A Favara ho trovato stimoli, voglia, mi diverto. Se devo dire un sogno personale è quello di continuare a segnare e quindi ti dico di arrivare a 250 gol: detto ciò per me oggi è più importante l’obiettivo della squadra e quindi il mio vero sogno è arrivare i play-off e poi arrivare più in alto possibile. Voglio regalare questo sogno alla città e alla squadra: vedere questi ragazzi tutti i giorni col sorriso, allegri e mai svogliati è la cosa più bella che mi sia capitata negli ultimi anni”.

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