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Pro Favara, parola a bomber Cocuzza: “Questa squadra è una famiglia, stiamo riprendendo il nostro cammino”

L’attaccante palermitano, attuale capocannoniere del campionato con cinque reti all’attivo, analizza il rendimento della squadra: “All’inizio abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo, ora siamo in crescita”. Sull’impegno contro il Marsala: “Dobbiamo giocare come se affrontassimo la capolista"

Calciatore con alle spalle una lunga carriera disputata prevalentemente tra Serie C e D in squadre importanti come Catanzaro, Akragas, Messina, Marsala, Igea Virtus e Vibonese giusto per citarne alcune, l’attaccante palermitano Salvatore Cocuzza è uno dei giocatori più rappresentativi della Pro Favara di cui è vice-capitano. Attualmente capocannoniere del campionato con cinque reti segnate in otto partite, il centravanti gialloblù sta mettendo, anche nei frangenti più delicati, la sua esperienza a disposizione di una squadra che dopo un inizio difficile vuole dire la sua in questo campionato di Eccellenza.

Cocuzza, che l’anno scorso ha chiuso la stagione ad Enna, è tornato in gialloblù questa estate, spinto dall’affetto e dalla riconoscenza nei confronti di chi aveva puntato su di lui in una fase particolare: “Io ero arrivato a Favara già l’anno scorso - racconta ad AgrigentoNotizie - prima che il Covid fermasse tutto. La società ha puntato su di me mentre ero alle prese con l’infortunio al crociato, mi è stata vicina durante il recupero aspettandomi e sostenendomi. Il presidente Castronovo, il ds Longo, il vicepresidente Capodici sono persone eccezionali: tornare qui era un atto dovuto, sto bene e sono felice”.

Sebbene giochi in Eccellenza solamente da due stagioni Cocuzza annovera nel suo curriculum la vittoria del campionato, conseguita nel girone B con la maglia del Paternò nella stagione 2019/2020, in cui segnò 17 reti. Il giocatore spiega cosa secondo lui è necessario per poter emergere in questa categoria: “Quest’anno siamo di fronte ad un campionato competitivo - spiega -ci sono squadre che hanno fatto investimenti importanti e in generale non esistono partite facili, il livello è alto. Ciò che può fare la differenza a lungo termine è la solidità societaria perché purtroppo capita che ci siano squadre che alla fine non possono continuare e non riescono a onorare gli impegni presi. Avere una società solida è la base: poi è normale che avere una squadra organizzata con un’impronta di gioco è una cosa molto importante per la categoria”.

L’attaccante palermitano è poi tornato sulla sua breve esperienza da allenatore, che lo ha visto guidare la squadra assieme al capitano Giuseppe Fallea prima dell’arrivo in panchina di Ciccio Tudisco: “L’ho fatto perché mi è stato chiesto dalla società - afferma - cui sono fortemente legato, di poter traghettare assieme a capitan Fallea la squadra in attesa di scegliere il profilo giusto. Poi l’ho fatto perché conoscevo i ragazzi: sono stati encomiabili perché in quei 15 giorni hanno messo tanto sacrificio. Ci siamo ricompattati, mi hanno seguito su tutto: non nego che per me è stato motivo d’orgoglio. Questa squadra la sento mia, per me è una famiglia. Sono felice che siamo riusciti a riprendere il nostro cammino: le prime tre partite abbiamo raccolto pochissimo rispetto a quanto meritassimo. Qui ci sono persone stupende e oggi sono contento che stiamo vivendo un ottimo momento”.

Cocuzza ha poi parlato dell’inizio di stagione della squadra, dando la sua chiave di lettura su questo inizio altalenante: “Bisogna guardare bene -dice l’attaccante gialloblù - agli episodi. Per esempio, analizziamo la partita di Enna: se noi nel primo tempo fossimo riusciti a chiudere sul 2-0 non c’era nulla da dire viste le occasioni prodotte. Purtroppo, è mancato quell’ingrediente fondamentale che nel calcio ti fa iniziare, proseguire e finire una stagione importante ovvero quel pizzico di fortuna che ti dà poi fiducia e serenità mentale. A noi è mancato quello, partendo così male in campionato poi inevitabilmente abbiamo accusato il colpo, penso a Castellammare dove ci siamo ritrovati 2-0 senza manco capire come, provando a reagire nella ripresa quando abbiamo cercato di metterli alle strette. Purtroppo, quando le cose non girano, quando non riesci a sbloccare le partite e per giunta prendi gol alla minima circostanza sfavorevole, subentra la paura a livello di squadra. Siamo stati poi fortunati e al tempo stesso bravi a cercare e volere la vittoria contro il Cus: da lì abbiamo preso autostima e tutto è venuto più semplice”.

L’attaccante gialloblù ha infine parlato del prossimo impegno della Pro Favara in programma a Paceco contro il Dolce Onorio a Marsala, che arriva dopo il pareggio contro il Canicattì: “La partita di domenica è la classica sfida - conclude - in cui si ha tutto da perdere e nulla da guadagnare: loro si stanno cominciando ad attrezzare, è una squadra molto rognosa, non dimentichiamo che la Nissa è riuscita a batterla solamente negli ultimi minuti di gioco. Il pareggio di domenica ci dà morale: mi piace sottolineare che quando le capoliste ci hanno affrontato, in casa o fuori, hanno sempre sofferto. A Caltanissetta abbiamo battuto la Nissa quando erano in testa, poi è venuto il Misilmeri da noi quando era primo e l’abbiamo battuto senza subire gol, domenica abbiamo incontrato un’altra capolista e non ci siamo fatti battere. Nel calcio i numeri contano e questi parlano: noi stiamo dimostrando di essere una squadra che può giocarsela con tutti e tenere testa a chiunque. Domenica dobbiamo giocare come se il Marsala fosse la capolista e cercare di conquistare i tre punti visto che nel turno successivo giochiamo in casa”.

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