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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Akragas, Terranova ripercorre le tappe della stagione: "Vincere in piazze importanti è sempre difficile"

Il tecnico biancazzurro è stato ospite della trasmissione "Face to Face" di Penalty, condotta da Ettore Tortorici. Tanti i temi affrontati, anche non strettamente legati al rettangolo verde

Nicolò Terranova, tecnico che ha condotto l’Akragas alla promozione in serie D, è stato ospite della trasmissione "Face to Face" di Penalty, condotta da Ettore Tortorici.

Tanti i temi affrontati dall’allenatore, che ha ripercorso le tappe di una splendida stagione.

“Fuori dal campo sono molto introverso – ha esordito l’allenatore – sono un tipo solitario, anche per via del lavoro che faccio. Il mio sogno nel cassetto rimane sempre quello di fare l’allenatore, magari nei professionisti. Dietro a questo mestiere ci sono tanti sacrifici, è un duro lavoro. Gli amici nel calcio? Si vedono sempre nei momenti difficili, ne ho pochi: l’amicizia ha un valore importantissimo nella mia vita".

L'allenatore ha poi rivelato che sarebbe pronto ad accettare, in futuro, una chiamata dall'estero ma ha anche confessato che deve certamente migliorare la conoscenza delle lingue straniere.

"Lavorare all’estero? Sarei pronto ad accettare ma la lingua deve sicuramente migliorare, perché è una mia pecca".

Chiusura dedicata alle difficoltà che un allenatore riscontra nel vincere in piazze prestigiose, come lo è certamente Agrigento. Terranova ha anche confessato di voler andare in Portogallo per seguire da vicino il Benfica.

"Vincere in una piazza importante è sempre più difficile - ha detto Terranova - è molto stressante e pesante ma poi quando vinci è bellissimo. La passione che ho sul campo da calcio mi ripaga di tutte le fatiche. La vacanza che ho sempre sognato? Vorrei andare in Portogallo a vedere il Benfica, so che hanno un’accademia importante che lavora bene col settore giovanile. Non ho le competenze per allenare i ragazzi, è molto più difficile allenare i piccoli che i grandi. C’è un aspetto mentale importante da non trascurare, lo sottolineo sempre. Inoltre, serve sempre studiare, c’è sempre da imparare. Dedico la vittoria del campionato a mio papà: sono convinto che sarebbe stato contentissimo. Lui a livello calcistico non mi stressava, non vedeva le partite. Poi quando andò in pensione cominciò a seguire mio fratello, che giocava in categorie importanti: siamo stati fortunati perché non avevamo un assillo da parte dei genitori. La canzone che può essere definita la colonna sonora della nostra stagione? Supereroi, sicuramente”.

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