Akragas, il bilancio del ds Cammarata: “Guardando da dove siamo partiti il secondo posto è un ottimo risultato”
Il direttore sportivo biancazzurro parla anche del possibile avversario in finale: “Misilmeri favorita sulla carta ma ai playoff non si possono fare pronostici, sarebbe bello giocare il derby col Favara ma chiunque arrivi in finale ci sarà da soffrire”
Dopo aver chiuso la stagione regolare al secondo posto guadagnandosi l’accesso alla finale playoff dei gironi, l’Akragas attende di conoscere il nome del suo avversario che uscirà fuori dalla semifinale tra la Don Carlo Misilmeri e la Pro Favara in programma domenica pomeriggio al Giovanni Aloisio e anticamera del playoff nazionale. Il ds biancazzurro Giuseppe Cammarata traccia un bilancio complessivo di questa stagione parlando delle prospettive della squadra in vista della sfida del 15 maggio.
In prima battuta Cammarata nel parlare del risultato finale contestualizza lo stesso alla storia particolare di questa stagione: “Per inquadrare bene bisogna partire dagli inizi -spiega ad AgrigentoNotizie - quando sono arrivato in estate l’Akragas aveva un solo giocatore, Cipolla, ed era tutto da ricostruire. Gradualmente abbiamo cominciato a mettere su la squadra e mentre lo facevamo è andato via nella fase di preparazione mister Di Gaetano che gioca con il 3-5-2 ed è arrivato Anastasi, che invece predilige il 4-3-3 e questo ci ha portato ulteriormente a rivedere il lavoro. La squadra è stata di fatto completata a corso d’opera e nonostante tutto questo fino a dicembre siamo stati in testa al campionato battendo anche il Canicattì. Poi abbiamo cominciato ad avere delle defaillance non facendo risultato per tre partite che poi ci son costate la vetta: purtroppo queste cose nel calcio possono accadere. La società ha deciso di dare una sferzata e con l’arrivo di Mister Terranova abbiamo ritrovato continuità. Considerando che sul campo abbiamo fatto 65 punti e siamo stati sotto la miglior difesa della stagione regolare direi che sono ottimi risultati sotto gli occhi di tutti. Un po’ di dispiacere per non aver tenuto sino alla fine la scia del Canicattì c’è ma bisogna riconoscere a loro i meriti che hanno avuto”.
Il dirigente akragantino spiega come, considerando tutto quello che è successo quest’anno anche a livello societario, sia più la gioia che la delusione: “Anche se da fuori può sembrare una cosa semplice -sottolinea - va detto che per un imprenditore passare dal 55% al 100% delle quote non è cosa da poco in termini economici e rappresenta un investimento importante: la proprietà non si è certamente tirata indietro nel momento difficile. Alla fine, siamo arrivati ad un secondo posto che si può considerare soddisfacente. Bisogna considerare che nello spogliatoio tra novembre e dicembre arrivavano voci amplificate e questo ha influito sul calo che c’è stato. La società ha comunque dimostrato di essere solida e questo è stato fondamentale. Non posso dire che ci sia rammarico per il risultato finale: molte squadre si sono organizzate prima per programmare la stagione e nonostante questo siamo arrivati secondi a dieci punti dalla quinta cosa che all’inizio sembrava quasi impensabile. Quindi siamo soddisfatti. Quest’anno l’Akragas ha vinto tutti gli scontri diretti contro le squadre di vertice quindi sulla bontà della rosa e del lavoro fatto non si può dire niente: purtroppo direttamente in Serie D ci va una sola squadra”.
In chiusura Cammarata parla della finale playoff e delle possibili combinazioni che possono uscire: “Se ragioniamo sulla carta il Misilmeri parte favorito sulla Pro Favara - conclude - ma siccome il playoff è una partita secca contano tanti aspetti dall’approccio, alla condizione fisica e quindi non si possono fare pronostici. La semifinale sarà una partita aperta. Se proprio devo dire chi spererei di incontrare direi la Pro Favara perché con un derby in una finale playoff si riempirebbe l’Esseneto e sarebbe bello. Ovviamente però noi non possiamo che aspettare il verdetto del campo in attesa della finale in cui che sia Misilmeri o Favara ci sarà da soffrire per portare a casa il risultato”.