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Pavisich fa volare l’Akragas a suon di gol: “La passione agrigentina mi dà una carica enorme, possiamo arrivare lontano”

Autore di 6 gol nelle prime 6 partite giocate il centravanti italo-argentino è un cardine del nuovo corso di mister Terranova: “Qui ho trovato un ambiente che mi ricorda il mio paese, contro la Don Carlo Misilmeri servirà grinta”

Sei gol in sei partite di campionato: l’impatto di Santiago Pavisich con la maglia dell’Akragas è stato dirompente. Arrivato pochi mesi fa dalla Serie D il possente centravanti italo-argentino è diventato un elemento imprescindibile del nuovo corso di mister Terranova, mettendosi in evidenza non solo per il fiuto del gol ma anche per sensibilità tecnica, grinta e disponibilità per i compagni di squadra. Per i biancazzurri il sogno della promozione in quarta serie passa anche dalle sue reti.

Centravanti di struttura fisica con attitudini di garra y orgullo, per Pavisich arrivato in Sicilia tre anni fa dopo aver segnato molti gol nelle divisioni minori argentine, i primi tempi non sono stati semplici, a causa della scure della pandemia che ha dovuto affrontare lontano dal suo paese: “Sono arrivato qui nel 2019 ma questa è la prima stagione che disputo per intero - racconta ad AgrigentoNotizie - la mia prima esperienza è stata a Gioiosa Marea, ho giocato quattro partite ma poi il campionato è stato sospeso per il Covid. Mi sono ritrovato a vivere le difficoltà di una persona lontana dalla sua famiglia e dalla sua terra, chiusa in casa, senza un lavoro: per fortuna ho conosciuto persone che mi hanno fatto stare bene aiutandomi. L’anno dopo sono andato a fare il provino con l’Acquedolci con cui mi sono allenato nella prestagione, il giorno prima dell’inizio della Coppa però mi hanno mandato via senza preavviso. Poi ho parlato con il mio amico Stefano Caruso che mi ha detto di andare all’Atletico Catania. Anche lì però il campionato è stato sospeso poco dopo, sempre per il Covid. In una delle prime partite prendo un cartellino rosso, pur non avendo fatto nulla, rimediando cinque partite di squalifica. Quando la stagione è ripresa è stato difficile tornare perché avevo queste cinque partite da scontare e quindi non potevo essere utilizzato a lungo, sono dunque tornato in squadra ma senza stipendio. Alla fine, ho giocato l’ultima partita di playoff contro l’Enna e anche lì, sono stato espulso, dallo stesso arbitro: sono stati gli unici cartellini rossi della mia carriera”.

L’avventura calcistica italiana di Pavisich è dunque cominciata idealmente in questa stagione, che lo ha visto approdare in biancazzurro dopo due esperienze diametralmente opposte tra Sicilia e Piemonte: “Quest’anno avevo iniziato bene con l’Igea - spiega - segnando 10 gol tra campionato e coppa poi ho avuto la possibilità di andare in Serie D. Sul mio addio all’Igea si sono dette tante cose non vere, ma pazienza. Sono così approdato al Saluzzo, ma dopo qualche partita giocata me ne sono andato perché sono stato trattato male dal presidente. Non essendoci le condizioni per continuare e fare qualcosa di buono, appena si è aperta la possibilità sono venuto ad Agrigento e sono felice della mia scelta”.

Il centravanti italo-argentino descrive dunque il suo impatto con la nuova realtà trovando punti di contatto con la sua terra d’origine: “Qui ho trovato una società meravigliosa - dice - tifosi straordinari e una piazza bellissima, che ti fa sentire bene come mi fanno sentire i compagni. Qui ho trovato un contesto simile a quello dell’Argentina, c’è una forte passione per la squadra che ti viene trasmessa, questa è una cosa che mi piace tantissimo. Per me vedere che tutti ti chiedono di vincere per la maglia, che il pareggio non basta, è una cosa bellissima che mi fa capire che sono nel posto giusto, abbiamo tutti voglia di fare cose grandi e questo mi dà una carica enorme. La città mi piace poi molto, la gente è affettuosa: a me è capitato di sentirmi discriminato per il mio essere straniero: qua è l’esatto contrario, ti fanno sentire sempre come se fossi a casa. Il posto è poi bellissimo, c’è il mare, stimoli diversi, tante piccole cose che ti fanno stare tanto bene”.

Pavisich ha dunque trovato ad Agrigento un ambiente ideale per esprimersi dopo periodi non sempre semplici e questo si è visto sino ad ora anche sul campo, in ultimo nella partita giocata contro il Cus, nella quale il gigante biancazzurro ha segnato due gol: “È stata una vittoria fondamentale - sottolinea - che ci consente di continuare la nostra striscia, poteva sembrare facile ma che non lo è stato affatto. Abbiamo giocato un grande primo tempo: nel secondo tempo dopo il gol del 3-0 abbiamo gestito un po’ le energie e la gara senza soffrire in particolar modo. Vincere ti porta sempre a vincere e aiuta a costruire la mentalità giusta: non ci poniamo limiti, vogliamo crescere sempre come gruppo e metterci in testa che possiamo arrivare più in alto di dove siamo adesso”.

In chiusura Pavisich parla del big-match di domenica contro la Don Carlo Misilmeri: “Noi giochiamo tutte le partite come se fossero delle finali - conclude - dobbiamo dare tutto, domenica prossima come nelle altre partite. Adesso dobbiamo guardare partita dopo partita, dare sempre tutto perché l’unico modo che abbiamo per raggiungere l’obiettivo. Adesso ci attendono tre gare fondamentali: domenica abbiamo la Don Carlo e la affronteremo con grande grinta e con la voglia di vincere”

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