rotate-mobile
Calcio

Akragas, il patron Deni rassicura i tifosi: "Non lascerò la società, ho visto bambini piangere per questi colori"

Il numero uno biancazzurro ha fatto chiarezza sul futuro della società, ribadendo il proprio impegno per il Gigante. Deni ha precisato alcuni suoi punti di vista relativamente alle polemiche con l'amministrazione comunale: "Io metto da parte qualsiasi polemica: io voglio una società vincente, ma ognuno deve fare la propria parte, prendendo impegni ufficiali con dichiarazioni ufficiali"

Ieri pomeriggio il patron dell'Akragas, Giuseppe Deni, ha parlato ai giornalisti in conferenza stampa. E' stato tracciato un bilancio della stagione trionfale, conclusasi con la vittoria del campionato e la conseguente promozione in serie D. Inoltre, Deni ha voluto effettuare alcune precisazioni relative al futuro della società: il suo impegno non verrà meno, i tifosi possono stare sereni. Il patron, dopo aver sgombrato il campo relativamente al suo impegno futuro, ha anche effettuato alcune precisazioni nei confronti dell'amministrazione comunale, per fare chiarezza su alcune vicende passate.

"Da due anni mi rivolgo all'amministrazione comunale - ha esordito Deni - per raggiungere un obiettivo comune: un percoso virtuoso dell'Akragas, con l'aiuto delle istituzioni. Il campo cade a pezzi, il terreno è un campo di patate, non ci sono le torri faro, i posti a sedere non sono a norma secondo quanto previsto dal professionismo. Al Sindaco dico: purtroppo non siete in grado di attrarre quelle forme di finanza derivata per permettere gli interventi strutturali all'Esseneto. Se non siete in grado di formulare un programma adeguato al progetto calcistico, date a noi la gestione dell'impianto: provvederemo noi a colmare queste lacune. Noi non vogliamo fare la guerra a nessuno: noi abbiamo cercato un dialogo proficuo con l'amministrazione comunale. Io non ho niente contro il Sindaco, nè tantomeno contro l'assessore: il problema non è personale, ma di merito e strutturale. C'è la possibilità di agire? Siete in grado di farlo? Altrimenti provvederemo noi. Sfatiamo anche una leggenda: il Sindaco e l'assessore commettono un errore quando parlano di Akragas. Noi paghiamo un affitto per gli allenamenti e per le partite, l'esborso economico c'è: che poi le spese vengano compensate con le mancanze dell'amministrazione è un altro discorso. Oggi l'Akragas svolge un ruolo sociale, dà un sogno ai bambini e ai ragazzi: il calcio, lo sport in generale, allontanano i ragazzini dalle devianze e dalla criminalità organizzata. Il ruolo della nostra società non è di business, non esiste alcuna operazione commerciale dietro. Prima della vittoria finale non sapevo se abbandonare l'Akragas, se vendere il titolo: ero in balia delle onde. Poi ho visto i bambini piangere per l'Akragas, più di cinquemila persone all'Esseneto. Insomma, mi sono emozionato: io non me la sento di lasciare l'Akragas. Anzi, voglio creare delle condizioni per migliorare il progetto. Io metto da parte qualsiasi polemica: io voglio una società vincente, ma ognuno deve fare la propria parte, prendendo impegni ufficiali con dichiarazioni ufficiali. Mettiamo da parte le bugie passate - ha concluso il patron - se vogliamo fare le cose tutti insieme: tutte queste vicende danneggiano l'Akragas". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Akragas, il patron Deni rassicura i tifosi: "Non lascerò la società, ho visto bambini piangere per questi colori"

AgrigentoNotizie è in caricamento