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"Guerra" aperta con gli ex Rosario Costantino e Andrea Punzi: l'Akragas annuncia querele

Dopo le dichiarazioni dei due giocatori, considerati le "mele marce" dello spogliatoio, in cui accusavano la società di non aver mantenuto le promesse e di averli ceduti in quanto vicini all'ex presidente Giordano, il club biancazzurro è passato alle vie di fatto

Si apre un nuovo fronte di scontro per l'Akragas: un fronte che potrebbe avere un forte nesso di correlazione con le dimissioni di Sonia Giordano, il cui addio a questo punto (a giudicare anche dalla nota stampa inviata dalla stessa settimana scorsa nella quale spiegava che avrebbe chiarito le circostanze che l'hanno portata al passo indietro) sembra tutto fuorché la separazione serena configurata nella lettera e confermata nella successiva conferenza stampa dal patron e prossimo numero 1 biancazzurro Deni. Lo scontro in questione è tra la società e gli ex giocatori Rosario Costantino e Andrea Punzi adesso entrambi in forza al Mazara.

I due calciatori palermitani, accreditati dalla società come le "mele marce" e ceduti poiché ritenuti responsabili di "fomentare lo spogliatoio", hanno risposto nel merito con la loro versione dei fatti. Costantino e Punzi hanno spiegato che nei loro confronti c'è stato un atteggiamento ostruzionistico dettato, stando a quanto riferito da Costantino, dalla loro vicinanza all'ormai ex presidente e che la società non avrebbe mantenuto alcune promesse, tra cui quella dell'alloggio, circostanza che avrebbe portato la Giordano a ospitare i giocatori nella propria abitazione facendoli andare via dalla struttura ricettiva in cui erano in precedenza.

Dichiarazioni queste che hanno fatto storcere il naso alla società che è passata subitaneamente alle vie di fatto: "La Società SSD Akragas 2018 srl - si legge in una nota diramata dal club biancazzurro - lette le dichiarazioni rilasciate dai sigg.ri Andrea Punzi e Rosario Costantino ed incautamente diffuse a mezzo stampa senza previo riscontro di inerenza e veridicità, ritenendone il contenuto diffamatorio e gravemente lesivo, ha dato mandato ai suoi legali di adire la competente autorità giudiziaria, sia civile che penale, per la tutela dell’immagine e della onorabilità della Società stessa e dei suoi rappresentanti".

Dove sia la verità al momento è difficile stabilirlo in modo netto: le dichiarazioni di Sonia Giordano in tal senso potrebbero fornire ulteriori lumi. Resta comunque il fatto che all'interno dell'Akragas qualcosa a cavallo tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 si sia indubbiamente rotto.

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