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Crivello dopo l'aggressione di Mazara: "Sto bene ma sono turbato, non è vero che conoscevo chi mi ha colpito"

Il tecnico dello Sciacca, che ha riportato quattro punti di sutura risponde alle dichiarazioni del dirigente mazarese Provenzano, il quale ha detto che l'allenatore aveva invitato al campo la persona in questione. Il presidente Settecasi intanto annuncia il ricorso: "Un atto dovuto nei confronti dei miei tesserati e del calcio corretto"

Per fortuna nessuna conseguenza grave al netto di quattro punti di sutura, che comunque non son poco. Resta però la gravità della circostanza vissuta ieri dal tecnico dello Sciacca Salvo Crivello al Vaccara di Mazara del Vallo dove è stato aggredito e colpito alla testa da una persona non autorizzata. In conferenza stampa il tecnico ha parlato dell'episodio, nel merito del quale è in corso un indagine, smentendo le dichiarazioni del dirigente gialloblù Provenzano che in conferenza stampa aveva dichiarato che l'allenatore palermitano non solo conosceva l'aggressore ma l'avrebbe addirittura invitato al campo".

Arrivato con la medicazione in testa Crivello ha tranquillizzato sulle sue condizioni fisiche facendo chiarezza: "Premetto che Mazara è un posto meraviglioso -ha affermato -dove ho cominciato a giocare a calcio lanciandomi nel professionismo: ringrazio la società per la vicinanza espressa ieri. L’unico cruccio è che il signor Provenzano -ha proseguito - direttore del Mazara Calcio ha dichiarato che ero amico dell’aggressore, che l’ho accolto e addirittura invitato al campo: per mia natura quando sono in campo non ho amici, né parenti né figli, svolgo il mio lavoro senza distrazioni. Detto ciò, questo individuo si trovava in un’area nella quale solitamente veniamo protetti e me lo sono ritrovato lì. Il signor Provenzano prima di fare dichiarazioni deve avere la certezza dati alla mano anziché dire eresie. Ha detto che con questa persona mi sarei addirittura abbracciato: questo tizio mi ha insultato sin dall’inizio ma io ho fatto quello che dovevo fare, occupandomi della squadra, per il resto c’è un’indagine in corso e non posso dire altro. Sto bene - ha concluso - ho questi quattro punti ma mi hanno fatto gli accertamenti necessari. L’unico rammarico da uomo di sport: dico sempre che il calcio è sempre uno spettacolo, aspettiamo tanto questi eventi per divertirci, critichiamo tanto le guerre facciamo 5 minuti di stop e poi succedono queste cose. Il rammarico c’è. Io sono una persona allegra ma è da ieri che sono abbastanza turbato".

Anche il presidente dell'Unitas Sciacca Gioacchino Settecasi è intervenuto per fare il punto della situazione, ripartendo in prima battuta della giornata vissuta ieri e di ciò che ne è conseguito e conseguirà: "Sono state ore difficili - ha spiegato - per fortuna ieri abbiamo potuto constatare che il mister stava bene perché ha risposto al telefono mentre era in ospedale ed è quello che più conta. La situazione poteva evolversi in modo peggiore e anche oggi sono state ore pesanti. Abbiamo ricevuto solidarietà da tante società perché nel 2022 queste cose non possono succedere. Il nostro stadio oggi è uno dei più sicuri dove le famiglie vengono per festeggiare, per lo stadio del Mazara vale lo stesso: i dirigenti erano con le loro famiglie, li siamo sempre stati accolti bene, non c’era nulla che facesse pensare ad una cosa del genere. La società del Mazara ci ha chiamato esprimendo vicinanza e mostrando rammarico per l’accaduto ma queste cose non devono succedere. Abbiamo fatto quello che ci competeva per tutelare tifosi, giocatori e dirigenza per quello che è possibile e continueremo a farlo nelle sedi opportune":

Settecasi ha ringraziato tutti per la solidarietà ricevuta ribadendo però che la società non passerà oltre: "Il mister non è stato colpito da uno schiaffo -ha affermato - quattro punti sono quattro punti e questo dispiace. Chi c'era ieri ha constatato che la partita si è giocata con uno spirito differente ma non si poteva fare altro, sugli spalti c’era tensione e nessuno si è potuto godere la giornata come doveva essere e questo dispiace. Noi come società dobbiamo tutelare la nostra città, i tesserati e le persone che fanno il calcio giusto e corretto come si deve. Faremo quel che di competenza nelle sedi opportune e andiamo avanti. Ringrazio chi ci sta mandando messaggi ed esprime vicinanza, tutto il mondo calcistico che ci sta dicendo come il calcio deve essere. Speriamo che non accada mai più".

Il presidente neroverde ha di fatto annunciato che la società farà ricorso non per interessi di classifica ma per una questione di principio e tutela: "Non parliamo di calcio, di Mazara o dello Sciacca  -ha sottolineato -in generale di quello che ruota attorno al calcio, questo episodio va condannato e finisce lì- Questo è quello che stiamo facendo noi, non per i tre punti che ci importa poco: se il mister fosse stato male non si sarebbe nemmeno giocato la partita non avrebbe avuto più senso. Il Mazara era disponibile a rinviare la partita ma se non fossimo entrati in campo avremmo perso a tavolino entrambe: spostarla di 24 ore non aveva nemmeno senso e comunque non sono cose che si fanno nell’immediato, sono procedure complesse. Non ci interessava però più della partita e di come si potesse giocare: pensavamo solo alla salute del mister. Abbiamo presentato ricorso - ha concluso - non sappiamo come andrà a finire e onestamente non ce ne frega niente: dovevamo però farlo perché c’è un referto in cui l’arbitro ha dichiarato che ha visto quel che è successo e la giustizia sportiva deciderà, Noi però dovevamo farlo per rispetto dei calciatori, del mister, della società, era giusto farlo"

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