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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ciclismo, risultato storico per gli agrigentini La Mantia e Danile al “Cape epic” in Sud Africa

I due atleti del team Radio Vela conquistano la posizione numero 57 su 550 coppie di ciclisti provenienti da tutto il mondo in classifica assoluta, ottenendo anche il nono posto di categoria e la medaglia di bronzo italiana

Risultato storico per il ciclismo agrigentino nella categoria “MTB - Mountain bike” alla prestigiosa “Cape epic”, la competizione internazionale che si è svolta in Sud Africa con la partecipazione dei migliori atleti di tutto il mondo.

Ben 550 coppie di ciclisti si sono dati battaglia in tappe estreme, con percorsi accidentati, condizioni meteo spesso proibitive e chilometri di sterrato e fango che solo i professionisti riescono ad attraversare senza bloccarsi.

Alla fine della durissima competizione il team Radio Vela, con gli agrigentini Alberto La Mantia e Daniele Danile, si è piazzato alla posizione numero 57 della classifica assoluta, al nono posto di categoria e al terzo posto in “Coppa Italiana” conquistando la medaglia di bronzo facendosi così notare in mezzo ad un vero e proprio esercito di ciclisti provenienti da ogni parte del pianeta.

“La nostra "Cape epic" - raccontano Alberto e Daniele - finisce così, in un misto di felicità, polvere, lacrime, stanchezza ma soprattutto soddisfazione per avere affrontato un'esperienza più unica che rara. Abbiamo portato a casa un risultato che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato. Ed oltre all’aspetto puramente sportivo, siamo stati una coppia di amici e “compari” più affiata che mai. In tanti ci hanno detto che se non avessimo bucato una gomma, se Daniele avesse retto meglio la tappa da 128 chilometri e se Alberto non avesse avuto il mal di pancia, il risultato sarebbe stato ancora più incredibile. La "Cape epic" non è solo una gara di mountain bike. Basta leggere il banner per capirlo: “The race that measures all”, ovvero “La gara che misura tutto”.

Non ci si deve confrontare solo con gli avversari e con percorsi da coppa del mondo, ma con le avversità e con se stessi. Torniamo ad Agrigento con il ricordo di aver vissuto un ambiente fantastico nell'altro capo del mondo, di aver pedalato a fianco di leggende presenti e passate della mountain bike e non. Ma anche di esserci anche tolti qualche volta la soddisfazione arrivando addirittura davanti a loro. Rientriamo dalle nostre famiglie e alla nostra routine da amatori, perché nessuno deve mai dimenticare che noi siamo proprio questi: amatori e amanti della bici che per 8 giorni hanno voluto spegnere il cervello e correre come dei professionisti senza mai tirarsi indietro”.

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