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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A tu per tu con Alex Vono, il "portierone" dell'Akragas si racconta

La goliardia di Andrea Scrugli, la passione per la moda e per i social, ma anche per la sua dolce metà. Alex Vono è di certo uno dei volti fondamentali di questa stagione dell'Akragas

Alex Vono si racconta. Una stagione da assoluto protagonista, un'annata che il "portierone" dell'Akragas non dimenticherà facilmente. La sfortuna, spesso, lo ha preso per mano; ma lui con quei guantoni ha deciso di parare anche lei senza arrendersi mai. Vono e l'Akragas, storia di un calciomercato estivo finito bene. Occhi di ghiaccio e leadership quasi innata, passione per i social per la sua dolce metà, lo stereopito del calciatore non trova casa nello stile di Alex Vono.  

"Sbottonati la camicia" gli urla prima dell'intervista l'ad Dario Scozzari, lui sorridendo dice: "Al nord si usa così". Si beccano con goliardia i due, il feeling tra Vono e Scozzari va oltre il campo di gioco. "E' un grande professionista -  dice il dirigente biancazzurro - un ragazzo serio". 

- Vono, è la stagione più importante della sua carriera? 

"Questo non lo so. Diciamo che è stata fondamentale, ho avuto l'occasione di rimettermi in gioco, soprattutto di giocare. Sono contento per come è andata, sono contento per la squadra".

- Siamo abituati a vederla duellare tra i pali, ma chi è Vono fuori dal campo?

"Sono un ragazzo normalissimo e semplicissimo. Conduco una vita tanto normale. Sono uno che crede tanto nei valori, soprattutto in quelli della famiglia. Mi applico sempre".

- Tra vent'anni, come si vede Alex Vono? 

"Questa è una domanda tosta. Non lo so. E' uno dei miei più grandi dilemmi.  Sono una persona molto razionale. Ho molta paura del mio futuro, non so cosa mi riserverà. Attualmente provo - anche se non è facile - a vivere giorno per giorno. Anche se non è nel mio carattere. Spero che il calcio mi possa dare grandi soddisfazioni". 

- Lei ha parato di tutto in questa stagione, qual è stata la prodezza più bella ed importante? 

"Credo a Lecce su Moscardelli, ma anche nel derby contro il Catania. Quest'ultima ha avuto un sapore particolare per noi, ma soprattutto per la piazza. Ma anche l'uscita contro il Melfi, quella forse è stata davvero fondamentale in chiave salvezza".

- Lei è diventato un idolo dei tifosi biancazzurri, quanto le fa piacere?

"Mi fa tanto piacere. Questa è la cosa bella del calcio. E' il nostro lavoro, ma anche una grande passione. Quando senti che una piazza ti vuole bene, tutto ciò ti riempie d'orgoglio, ma ti dà anche uno stimolo per fare sempre meglio".

- Lei durante le partite casalinghe, spesso esulta sotto la 'Sud'. Cosa si prova a parare da lì?

"E' una bella emozione. Io sinceramente sono contento di come è andata l'annata a livello di pubblico, anche se all'inizio ci si aspettava di più. Probabilmente la realtà di Agrigento deve ancora crescere. E' una piccola realtà. La risposta del pubblico è stata positiva, ma credo che tutto ciò possa sempre crescere e migliorare".

- La passione per il calcio, ma anche per i social. Lei è uno dei più attivi sia su Facebook che su Instagram.

"Sono molto social, è vero. Mi piace molto, ma soprattutto mi diverte".

- Agrigento è come se l'avesse rapita, qual è il luogo - oltre il campo - che lei frequenta maggiormente?

"E' una bellissima città e soprattutto ti fa vivere bene. Non ho un luogo particolare, probabilmente l'Oceanomare. Lo frequento spesso, mi dà molta serenità e tranquillità. Soprattutto dopo gli allenamenti, stacco la spina lì".

 - L'Akragas  l'ha voluta e lei ha risposto "presente". Adesso il futuro è alle porte. Se dovesse bussare un club di serie B, lei sarebbe pronto?

"Sicuramente di gavetta ne ho fatta. Ne ho passate di cotte e di crude, soprattutto a livello fisico. Questa è stata la pecca della mia carriera, anche se per me la carriera è quando si fa la serie A. Spero che esca qualcosa di importante, spero anche che quest'annata mi serva per fare il salto di qualità".

- Il cambio Nicola Legrottaglie-Pino Rigoli le ha regalato il posto da titolare inamovibile. Sotto l'aspetto della preparazione, quali sono state le differenze?

"Sono due allenatori molto preparati. Nel calcio questi cambi si vedono spesso. Rigoli è stato bravo a saper leggere la situazione. Quando si raggiunge un obiettivo il merito è di tutti, di chi ha cominciato e di chi ha finito".

 - Lei ha vissuto una parentesi all'estero, è stato portiere del club rumeno del Piatra Neamt. Come ricorda quell'esperienza?

"L'estero? Sicuramente lo rifarei. E' stata una bella esperienza. Il campionato italiano ha di certo un altro sapore".

- Spesso viene elogiata la forza del gruppo. Se dovesse fare un nome, chi è il compagno di squadra più divertente?

"Il compagno più caciaro è sicuramente Andrea Scrugli. E' un bravissimo ragazzo, al di là degli scherzi è un grandissimo giocatore.  Lo abbiamo perso troppo presto, sono certo che poteva essere la nostra arma in più. Sono contento per lui che sta recuperando, ha un altro anno di contratto qui, sono certo che farà bene".

 - Dal caciarone alla serietà, chi è il compagno di squadra più serioso?

"Siamo una squadra poco seria noi, credo che nessuno lo sia davvero". 

-  Da Torino ad Agrigento, come ha vissuto lei il Sud?

"Io ho giocato sempre al Sud. Io sono di origini siciliane e calabresi, sicuramente il calcio del sud è più sentito e più caldo. Io sinceramente lo preferisco". 

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