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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Caso Akragas", tutta la verità di Silvio Alessi: "Il futuro in due giorni"

L'imprenditore agrigentino: "Sono stato lasciato solo. I romani? Mi hanno soltanto preso in giro"

E’ durata un’ora la conferenza stampa di Silvio Alessi. Il patron dell’Akragas ha snocciolato nomi e numeri degli ultimi anni della sua gestione. Giavarini, Tirri ,a cordata rimana, ma anche l’Enel e le mancate sponsorizzazioni, Alessi non ha risparmiato nessuno, raccontando la sua verità.

"Mi accusano di essermi intascato dei soldi, non è così. A dimostrarlo è il fatto che io per l’Akragas ho dato tutto: soldi, salute e passione. Adesso sono rimasto totalmente da solo. Giavarini? Ha fatto il possibile. Inizialmente avevamo un budget, poi è stato sforato. I soci di minoranza non venivano coinvolti nelle scelte, per questo hanno scelto di mettersi da parte, facendo un passo indietro. Abbiamo sbagliato lasciando nelle mani di Tirri la gestione della società. Da lì, sono nati dei contratti fatti alla leggera. L’investimento che doveva essere distribuito  in tre anni, è stato consumato in un anno. Si era stabilito un budget iniziale, per poi non essere sperperato in poco tempo. La linea tenuta da Tirri e Giavarini non è stata supportata dai soci di minoranza. Legrottaglie? Sia Giavarini che Tirri non volevano esonerarlo. Poi, io mi sono preso la responsabilità di accordami con Rigoli, è andata bene e ci siamo salvati. Nella stagione successiva ho interpellato ancora i soci di minoranza, ma a quelle condizioni nessuno ha voluto supportare. Così, abbiamo deciso – dice Alessi – di parlare ancora con Tirri, proponendo lui un progetto di giovani. Abbiamo rifatto un budget, Giavarini non era molto d’accordo. Alla fine abbiamo tagliato i costi, mandando via dei giocatori con ingaggi importanti. Nel frattempo a dicembre è arrivata la prima interlocuzione con i romani. Inizialmente hanno promesso tanto, chiedendo però che la squadra fosse iscritta in LegaPro. Così abbiamo fatto un ulteriore sacrificio. Giavarini disse che dava una mano all’Akragas, così solamente a titolo di prestito, diede 100mila euro, 80 mila euro li ho messi io, una quota i soci di minoranza e un’altra parte i tifosi. Da quel momento non si è fatto più vivo nessuno. Deroga? Mi avevano promesso altro, mi sono fidato ed ho sbagliato. Attualmente da luglio fino ad oggi, ho in mano io l’Akragas. Non sono un grande industriale e non posso fare fronte ad una stagione così impegnativa, soprattutto adesso. Non abbiamo incassi, sponsorizzazione e altro ancora. In queste settimane, abbiamo cercato di intavolare nuove trattative. Abbiamo avuto a che fare con diversi interlocutori. Alcuni di loro erano da scartare, altri un po’ meno. Svizzeri? Tutte bufale. Costantin ha voluto soltanto vedere lo stadio, nulla di più. Una delle trattative, visto che è stato lui stesso ad ufficializzare è quella con Alessandro Nuccilli, un’altra riguarda gente che milita nel calcio, ma che ha chiesto al momento di non rivelare il loro nome. Ho fatto firmare un preaccordo, chi vuole l’Akragas può prenderla a costo zero. Spero di chiudere tutto in 48 ore, se così non dovesse essere sarò io a portare avanti la società”.

Akragas, la conferenza stampa di Silvio Alessi

Silvio Alessi porta in conferenza stampa le cifre della stagione precedente. Lo scorso anno l’Akragas ha speso in tutto circa 2milioni e quattrocento euro. Ed ha incassato da Enel, minutaggi della lega e altro ancora circa 1milione e mezzo. Avendo come passività circa 670mila euro, deficit coperto da Giavarini per 220mila euro, 100mila euro di Silvio Alessi, 10 mila euro dei soci di minoranza e 6mila euro come contributo da parte della tifoseria. Nella stagione in corso l’Akragas porta un debito di circa 200mila euro.

“Ad inizio stagione – ha dichiarato Alessi - Io ed il direttore generale, Biagio Nigrelli, ci siamo guardati in faccia, avevamo due ipotesi: dichiarare fallimento o cercare il risparmio. Abbiamo fatto dei tagli, riuscendo a fare un campionato di LegaPro con circa 1milione di euro. Entrate? 1milione 32mila euro. Inizialmente eravamo in pareggio ma senza incassi e abbonamenti, abbiamo perso qualcosa. A fine anno arriveranno i soldi delle cessione di Leveque, pari a 115mila euro. Poi, dovrebbero anche arrivare i soldi figli del minutaggio dei giovani. Siamo riusciti  - dice Alessi – a risparmiare tanto, essendo la squadra che spende di meno in tutta Italia”.

Alessi dà 48 ore di tempo ai nuovi acquirenti: “Chiunque volesse l’Akragas deve farlo adesso. Romani? Mi hanno soltanto preso in giro”. Silvio Alessi si prende tempo, ma non troppo, l’Akragas è ultima in classifica non avendo neanche la possibilità di usuffruire dello stadio ‘Esseneto’. Il patron alla fine della conferenza stampa ha voluto parlare ai tifosi, spiegando loro la situazione biancazzurra.

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